di Eduardo Saturno
Un assessorato della città di Anzio ha mantenuto con l’omologo della precedente consiliatura una linea di continuità circa l’originale concetto di trasparenza amministrativa. Un parametro elaborato in modalità tanto particolare che per ottenere il testo di una determina il vostro cronista è stato costretto a rivolgersi all’Autorità Nazionale Anticorruzione.
E’ bene ricordare che il principio della trasparenza, inteso come accessibilità totale alle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, è stato affermato con il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, con l’obiettivo di favorire il controllo diffuso da parte dei cittadini sull’operato delle istituzioni e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
In particolare, la pubblicazione dei dati in possesso delle pubbliche amministrazioni intende incentivare la partecipazione dei cittadini allo scopo di:
assicurare la conoscenza dei servizi resi, le caratteristiche quantitative e qualitative e le modalità di erogazione;
prevenire fenomeni di corruzione e promuovere l’integrità;
sottoporre al controllo diffuso ogni fase del ciclo di gestione della performance per consentirne il miglioramento.
Il principio della trasparenza è stato riaffermato ed esteso dal decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97, il cosiddetto Freedom Of Information Act (Foia), come “accessibilità totale” ai dati e ai documenti gestiti dalle pubbliche amministrazioni.
Chiarito tale concetto, vorrei cercare di comprendere i criteri con cui la 4 U.O. Ambiente e Sanità a mezzo della determinazione n° 78 del 21/03/2019 avente ad oggetto: Servizio di guardiania parco di Villa Adele, ha stipulato una convenzione con l’Associazione Ecologica Zoofila Ambientale “A.E.Z.A. per lo svolgimento del servizio di controllo del parco di Villa Adele, retribuita con la somma di euro 4.000.
Il tutto inizia a seguito di atti vandalici e criticità comportamentali di alcuni fruitori verificatisi all’interno del parco di Villa Adele. Motivi che inducono l’Amministrazione neroniana a garantire “urgentemente e indifferibilmente la sicurezza mediante un servizio di controllo giornaliero e sistematico della stessa per evitare rischi a cose e persone”.
“E per far fronte celermente alla criticità” sopra esposta l’Assessorato di riferimento con nota n.12335 del 4 marzo 2019, interpella l’Associazione Ecologica Zoofila Ambientale “A.E.Z.A. alla quale conferisce l’attività di presidio delle aree di fruizione, al fine di riscontrare comportamenti non consoni.
Nulla di personale nei confronti di questa Associazione. Ci mancherebbe. Ma mi chiedo per quale arcano motivo non sono state contattate anche altre Organizzazioni di volontariato che da anni operano sul territorio nello stesso ambito. Chi ha stabilito e con quali criteri che l’Organizzazione prescelta avesse, secondo l’articolo 7 della legge quadro sul volontariato n.266, maggiori attitudini e capacità operative rispetto agli altri? Non voglio pensare che Carabinieri e Vigili del Fuoco in pensione, tanto per fare un esempio, anch’essi accreditati presso la Regione Lazio come aggregazioni di volontariato avrebbero avuto, in virtu’ dei loro trascorsi professionali, difficoltà nel presidiare le aree di fruizione, invitare i trasgressori al rispetto delle disposizioni ed attivare le opportune segnalazioni alle Autorità competenti.
E non finisce qui… Perché all’A.E.Z.A. sono stati affidati, chiaramente a titolo oneroso, anche il servizio di guardiania della Villa Imperiale, il servizio guardiania presso il museo civico archeologico ed il servizio di supporto alle attività del Museo civico archeologico.
Resto con le orecchie rivolte verso Villa Adele da cui aspetto benevolmente di ricevere un gradito cenno di riscontro.