“Ha ragione il consigliere Brignone a chiedere chiarezza su quello che sta succedendo ad Anzio e sul perché delle mie dimissioni. E allora facciamo chiarezza una volta per tutte: io non ho mai chiesto al sindaco di essere reintegrato. Ho incontrato in tutta serenità e in maniera amichevole De Angelis lunedì mattina, dopo aver ricevuto una sua telefonata nel week end, e non ho idea del perché appena uscito da Villa Sarsina su certa stampa locale sia uscita la notizia che io abbia richiesto nuovamente l’assessorato”.
A parlare è l’ex assessore ai Lavori Pubblici del comune di Anzio, Pino Ranucci, che chiarisce: “Ho un’azienda da mandare avanti, dei figli, una splendida moglie, un lavoro, non ho alcun bisogno di restare attaccato alla poltrona. Mi hanno infastidito una serie di uscite infelici e di contestazioni inopportune di persone appartenenti all’Udc che hanno concorso in opposizione alle elezioni e che ora sono entrati in maggioranza come se fosse la cosa più normale del mondo. Ho sollevato un problema politico e chiedevo un chiarimento politico tra Forza Italia e Udc che non c’è stato. Mi aspettavo un atteggiamento diverso dai consiglieri di maggioranza che, a seguito dell’ultima riunione dei capigruppo, hanno preferito riavere dentro i due consiglieri dell’Udc piuttosto che chiarire con me. Prendo atto che i miei colleghi di maggioranza hanno fatto rientrare chi fino a ieri stava in opposizione. Chi era dentro è fuori, chi era fuori è dentro. Non mi resta che fare i complimenti alla Cafà, che dopo aver mandato via Alessandroni è riuscita a mandare via anche me. E’ lei ad avere vinto. Il vero sindaco di Anzio è la Cafà, diciamo le cose come stanno. Mi chiedo però dove sia la coerenza di chi indossa la maglietta dei vincitori solo per ottenere una delega al Cimitero. E’ questa la democrazia? Dov’è il rispetto della parola data agli elettori? Io al sindaco non ho chiesto nulla, sia chiaro, ci siamo confrontati e mi sono preso qualche giorno per riflettere sulla mia decisione”.