“È tutto chiaro delle due mosche fastidiose dell’opposizione consiliare di Nettuno Progetto Comune è necessario sbarazzarsene in ogni modo.
Avremmo dovuto percepirlo già dal primo consiglio comunale, quello delle 10 incompatibilità nelle file della maggioranza, poi le accuse di maschilismo e l’arroganza usati dalle donne della Lega per aver chiesto il rispetto del Regolamento del Consiglio.
Per concludere, come ciliegia sulla torta, gli insulti ad personam dell’assessore ai servizi sociali Noce: Mancini e Sanetti sono “sleali, scorretti e arroganti”.
Anche se la strategia è apparsa in tutta la sua virulenza con il post sessista, bullizzante e inqualificabile dell’orgogliosamente consigliere oggi leghista, che si firma Presidente della Commissione Consiliare Antonello Mazza, ha identificato la capacità di una donna con le calze, confondendo ruolo con persona e l’istituzione con l’esterno del bar dello sport, ha attaccato una rappresentante dei cittadini nelle Istituzioni.
Abbiamo assistito ad attacchi vili, falsi che hanno tolto più dignità a chi li abbia usati; oggetto degli strali sono state le loro qualità personali, morali e etiche, addirittura il loro abbigliamento. Nessuna critica che inerisse il merito politico, nessuna dialettica o quantomeno confronto sui temi e i contenuti amministrativi sollevati nella discussione politica.
Non c’è critica politica in questi atti e lo sanno tutti molto bene, lo sa benissimo chi tace e non prende posizione di sorta, ad iniziare dal Sindaco Coppola che si è sempre professato garante del rispetto delle persone e della libertà di espressione delle opposizioni; lo sa benissimo il Presidente del Consiglio Giuseppe Barraco di FdI che ha una donna come leader e che dovrebbe vigilare sui requisiti etici e morali dei componenti dell’assemblea che presiede come impone la sua funzione e il suo ruolo di garanzia; lo sa benissimo la capogruppo della Lega Consigliera Lorenza Alessandrini, o Forza Italia che in un incredibile comunicato afferma addirittura che quanto scritto e pubblicato dal Mazza è “impossibile” e va compreso per quanto può valere.
Pensavamo che le reazioni umane fossero diverse, ma ci sbagliavamo, confidavamo in troppa onestà intellettuale e cosciente coerenza.
Meglio il silenzio, che insieme al passar del tempo, smorza e cancella tutto.
Non è così per tutti noi e non lo è per Nettuno Progetto Comune rappresentati dai nostri eletti.
Il silenzio, questo silenzio è assenso, giustificazione se non condivisone.
Si è complici quando non si prende una netta posizione di contrarietà e si fa passare per normale ciò che non lo è e non può esserlo.
Quelle offese personali sono una vergogna per le Istituzioni e per la Città di Nettuno. Sono la vergogna di chi le usa come arma politica contro chi è scomodo e capace, chi è di intralcio a chissà cosa o chi.
La vergogna di questa maggioranza colpisce chi dà fastidio, le due mosche “tse tse”, quelle che hanno avuto sempre la ragione degli eventi e hanno predetto in consiglio ciò che poi è avvenuto con i soldi pubblici, con gli incarichi tecnici e professionali, con il censimento del cimitero, con il “caso” dis-servizi sociali.
Due mosche dell’opposizione che danno molto fastidio e fanno paura al sistema, al Palazzo, alla politica locale e al sottobosco che vive della sua benevolenza.
Si, sono il nulla quelle due mosche di fronte i partiti nazionali, al cospetto dei signori politici esperti e con tanta capacità che governano la città, ma spesso sono attratte da ciò che puzza, come in natura, scoprono e avvertono che c’è…
Meglio eliminarle a tutti i costi, meglio schiacciarle con vigliacchi attacchi alla loro vita di esseri umani rispettati e rispettabili, e per non far sembrare l’abbattimento troppo violento non si usa il flit ma la carta moschicida, silente, appesa mezza arrotolata all’ingresso di quel bar dello sport da cui partono i disgustosi apprezzamenti sulle calze di una donna”.
Nettuno Progetto Comune