di Eduardo Saturno
Avrei voluto scrivere qualcosa sui recenti cambi di casacca politica verificatisi all’interno della maggioranza che guida la città di Anzio. Ma sarebbe stato alto il rischio di cadere vittima della retorica. E’ per questo motivo che affido ai versi del Trilussa l’ardito compito.
Un Gatto, che faceva er socialista
solo a lo scopo d’arivà in un posto,
se stava lavoranno un pollo arosto
ne la cucina d’un capitalista.
Quanno da un finestrino su per aria
s’affacciò un antro Gatto: – Amico mio,
pensa – je disse – che ce sò pur’io
ch’appartengo a la classe proletaria!
Io che conosco bene l’idee tue
sò certo che quer pollo che te magni,
se vengo giù, sarà diviso in due:
mezzo a te, mezzo a me… Semo compagni!
– No, no: – rispose er Gatto senza core –
io nun divido gnente cò nessuno:
fo er socialista quanno sto a digiuno,
ma quanno magno sò conservatore!