Nettuno- La rivolta delle donne contro Chiavetta: “Giunta “mono-genere” è un gesto autoritario e sordo”.

Emanuela Irace PD, prima firmataria della lettera

GIUNTA SENZA DONNE.

“E’ bizzarro che il Primo cittadino di Nettuno, sindaco giovane e di centro-sinistra che presumiamo colto, vari una giunta di soli uomini. Senza donne viene meno il principio stesso di legittimità democratica basato sulla rappresentanza politica di uomini e donne. Un principio stabilito dalla Costituzione, dal trattato di Lisbona, dallo Statuto del Pd e dall’attuale Parlamento – che ha varato la legge sulle “quote” – con l’obbligo per le società di nominare almeno il 30% di donne nei cda. Un principio, quello della rappresentanza di genere, che testimonia il livello di civiltà di un qualsiasi ente o Stato, senza il quale si cadrebbe nella barbarie. Nell’oscurità pre-moderna. Nella cancellazione di un diritto che esclude intere categorie, ignorando una parte essenziale dei propri cittadini. Che un Sindaco di centro-sinistra vari una giunta “mono-genere” è un gesto autoritario e sordo. Che esce dalla storia. Che non esprime la realtà del presente ed è espressione di una politica zoppa, a cui manca la fotografia della società e che ignora i principi base della democrazia. In questa giunta manca tutto quello che sintetizza l’altra faccia della medaglia. Ossia la sensibilità di approccio alle problematiche che solo l’universo femminile sa cogliere. Come donne dobbiamo esserci, non soltanto perché stabilito dallo Statuto, ma perché dovrebbe essere chiara l’esigenza che la democrazia è nella voce dei cittadini, ed è la voce portatrice dei bisogni e delle necessità di tutti. Nettuno è una cittadina ricca di talenti femminili. Dall’imprenditoria alle professioni. Donne che lavorano sul territorio e presterebbero volentieri le proprie competenze e professionalità alla politica. Se la politica mostrasse il coraggio di guardare al merito e alle capacità dei singoli più che alle logiche di partito e all’attaccamento alle poltrone. Ma in questo periodo non sono state rispettate neanche logiche di “correnti”. Essere donna significa essere concrete. Sappiamo amministrare perché lo facciamo da sempre a casa nostra. Siamo trasparenti perché tutto il welfare è sulle nostre spalle e se barassimo metteremmo a rischio la vita dei nostri cari, mariti, figli e anziani. A Nettuno ci sono tante donne che fanno politica e tante sono nell’associazionismo, nel Partito, nell’Assemblea Nazionale del Pd, nella Conferenza nazionale delle Democratiche, nella Conferenza regionale, nelle liste per l’elezione del segretario regionale Gasbarra, nella festa dell’Unità. Sono donne che hanno fatto politica per far eleggere 4 anni fa il sindaco Chiavetta. Questa giunta di solo-uomini marca il tradimento di un’etica. E’politica sciatta. Impensabile per un partito che della rappresentanza di genere in tutti i suoi organi ne fa impegno normativo in gran parte del suo Statuto. Una giunta mono-genere è una scelta grave per le Istituzioni perchè non da rappresentanza politica ad oltre metà della popolazione e impone al territorio una cultura di esclusione sessista a matrice maschile. Una diminutio per l’intera comunità. E una perdita di ricchezza per tutti i cittadini. Una sospensione di legittimità democratica per le istituzioni che governano Nettuno”.

Emanuela Irace, Pamela Polito, Elisa Eusepi, Valentina Veltri, Maria Vittoria Monaco, Anna Maria Martino, Jasmine Barahaman, Marina Pennafina, Carmen Bordo, Barbara Consolo, Sophie Messagé, Cristina Sanges, Ilaria Cioè, Luisa Capicotto, Ivana Moser, Pina Pettinicchio, Luigina Falconi, Maria Vittoria Falconi, Emanuela Pisacane, Paola De Rossi, Isabella Cosentino, Isabella Cioè, Daniela Pinzuti, Roberta Gigli, Sara Scaletta, Margherita Geracitano, Donatella Sattin, Amalia Ricci, Clara Casoni, Francesca Droghini, Alessandra Fantagone, Patrizia Vari, Beatrice Marcucci, Silvana Maltese, Franca Luccio, Antonia Lopetuso, Nicla Lorusso, Rita Costa, Lucia Di Balsamo, Giovanna Murè, Giuseppina Canzoneri, Sabrina Tempesta, Gabriella Tempesta, Giovanna Zeoli, Claudia Bruni, Claudia Perci, Rossella Mirino, Anna Manchi, Francesca Monaco, Caterina Vushmaci.