“Questo è un momento molto particolare per tutta Italia, a causa dell’emergenza coronavirus. Una situazione delicata che va gestita con la massima responsabilità da parte di tutti. Innanzitutto, cogliamo l’occasione per ringraziare tutto il personale sanitario dei nostri ospedali, per il grande sacrificio con cui sta portando avanti il proprio prezioso lavoro, a servizio delle comunità. Detto ciò, entrando nelle tematiche locali, abbiamo appreso della decisione del direttore generale della Asl rm6 Mostarda di chiudere il reparto di ginecologia di Anzio, nonostante le numerose promesse fatte durante il consiglio comunale straordinario congiunto tra i comuni di Anzio e Nettuno. E questa scelta sarebbe stata presa a fronte dell’emergenza coronavirus. Non vorremmo che il nostro senso di responsabilità, che fino ad oggi ci ha portato a non fare sterili polemiche ma a supportare una azione sinergica a prescindere dai ruoli politici che ognuno di noi ricopre, fosse travisato dal direttore generale della Asl Mostarda. Il nostro alto livello di responsabilità non può essere interpretato come un segno di debolezza o addirittura come un senso di “stupidaggjne” istituzionale.
Vogliamo ricordare che nei vari comunicati stampa che quotidianamente leggiamo dopo le videoconferenze che l’assessore D’amato tiene ogni pomeriggio, non si è mai parlato dell’ospedale di Anzio o Velletri come punto per combattere il coronavirus. Né tantomeno il personale specializzato in ostetricia può essere utilizzato per far fronte all’aumento dei posti letto che sono stati messi a disposizione del nuovo ospedale dei castelli. Non deve essere la cittadinanza di Anzio e Nettuno a pagare sulla propria pelle per la incapacità amministrativa di programmazione e pianificazione del direttore generale della Asl m6, forse non vorremmo che in modo maldestro utilizzasse il dramma del coronavirus per coprire le sue mancanze amministrative.
Il dg ha detto che ginecologia riaprirà una volta superata la fase straordinaria. Onestamente non vorremmo si trattasse della sua ennesima promessa da marinaio.
Riteniamo che questa emergenza non si possa e non si debba combattere sulla pelle delle tante mamme del litorale sud della provincia di Roma, che verranno private di un luogo dove poter partorire. Non abbasseremo la nostra attenzione, non faremo sconti a nessuno. Il nostro senso di responsabilità, se tutto non dovesse cambiare, finirà qui. Ora scriveremo direttamente all’assessore D’amato per avere delucidazioni in merito e per evitare questo ulteriore depotenziamento della nostra sanità”
Lo dichiarano in una nota i consiglieri comunali di Nettuno Ginnetti Tiziana, Esposito Mario, Rognoni Massimiliano, gli assessori della città di Nettuno Noce Maddalena, Dell’Uomo Claudio, il Segretario cittadino Leggeri Maurilio.