Aprilia- Questione ex Enotria e emergenza rom, l’intervento del Sindaco Terra

I capannoni della ex Enotria

I capannoni di quella che un tempo fu la grande cantina Enotria, contiano a creare problemi al Comune di Aprilia.

Le strutture, omai fatiscenti, pericolanti e sottoposte a sequestro dell’autorità giudiziaria, speso sono occupate da immigrati e rom, che vivono così nel degrado non mancando di scatenare le proteste dei residenti. Alle accuse di inerzia sulla ‘questione Enotria’, che arrivano da più parti, interviene il Sindaco f.f. Antonio Terra evidenzia che: l’amministrazione comunale non è rimasta inerte sul delicato argomento dell’occupazione abusiva di numerosi rom presso il sito dismesso dell’ex Enotria, una questione che risulta particolarmente complessa perché lo stabile è posto sotto sequestro dall’Autorità Giudiziaria per motivi igienico-sanitari. Già con il Sindaco Domenico D’Alessio era stato avviato un percorso volto ad invitare gli occupanti abusivi, molti dei quali con minori a carico, affinché desistessero dal permanere presso quello stabile. A seguito anche dell’intensa collaborazione con la Procura della Repubblica e la Prefettura di Latina si è stabilito di affidare la custodia giudiziale al Sindaco pro tempore del Comune di Aprilia. Negli ultimi mesi, numerosi sono stati i sopralluoghi interforze, coadiuvati dalla Croce Rossa Italiana, per il monitoraggio e l’attività di informazione sulla possibilità del rimpatrio volontario. A questa ultima ipotesi hanno aderito quindici cittadini di nazionalità rumena lo scorso 21 maggio. L’intendimento di questa

Il Sindaco Antonio Terra

amministrazione, concordato con la Prefettura di Latina, è quello di procedere allo sgombero dell’area previa una sistemazione temporanea degli occupanti abusivi, già deferiti all’Autorità Giudiziaria. «Lungi da questa amministrazione – ha detto il Sindaco f.f. Antonio Terra – determinarsi in base a preconcetti ideologici o pregiudizi di ogni sorta; le proposte della Rete Solidale Antirazzista sono state ascoltate e dibattute con gli esponenti della stessa Rete, anche se sin da subito sono apparse di forte impatto sociale ed economico per la collettività locale. Durante la discussione, alla proposta di affittare delle case per ospitare i rom, con costi a carico dell’ente, abbiamo sottolineato che circa 550 famiglie di Aprilia sono ancora in attesa di un alloggio popolare. All’idea proposta dalla Rete Solidale Antirazzista di attrezzare aree di sosta in punti diversi della città, verificando anche la disponibilità di quelle adiacenti alle chiese, si è ritenuto doveroso evidenziare che il Consiglio comunale, con deliberazione n. 11 del 1 febbraio 2007 prima e con deliberazione n. 78 del 26 settembre 2008 poi, ha espresso la propria indisponibilità alla creazione di campi nomadi sul territorio comunale. Il confronto dunque si è basato su fatti e atti amministrativi che indubbiamente rendono la questione assai complessa e nei confronti della quale l’amministrazione comunale sta agendo nel rispetto delle regole e senza una aprioristica chiusura. Con la Prefettura, inoltre, vi è un dialogo costante e collaborativo per questa vicenda che a breve, come per l’ex bullonificio, vedrà un intervento risolutivo».