Anzio. Difesa porto neroniano, il consigliere Vasoli scrive a De Angelis e Piccolo

Al presidente del consiglio comunale Avv. Giusy Piccolo
Al Sindaco Dott. Candido de Angelis
Ai consiglieri comunali

Oggetto: Proposta ODG – Richiesta di completamento delle opere a difesa dell’antico porto neroniano, come da progetto originario.

PREMESSO
Che in data 02 Novembre 2010 l’ARDIS (Ufficio territoriale per le opere di difesa costiera) inviava la comunicazione dell’affidamento delle opere a difesa dell’antico porto neroniano ed allegava alla comunicazione la relazione illustrativa e gli elaborati planimetrici dell’opera da realizzare;
Che nella descrizione del progetto veniva riportato quando segue:
“Il progetto di difesa generale del litorale e del bacino dell’antico porto neroniano, è stato configurato per soddisfare al tempo stesso esigenze di tutela ambientale, e storico/archeologiche del sistema ambientale che si trova davanti alla riviera di ponente.
A seguito di colloqui ed incontri tra amministrazione comunale, la soprintendenza Archeologica del Lazio, ed i progettisti si è stabilito di procedere nel rispetto delle seguenti “linee guida”:
• Proteggere la costa dal moto ondoso;
• Proteggere le emergenze archeologiche emerse e quelle sommerse;
• Rendere il vecchio bacino del porto neroniano individuabile nella sua forma ed estensione anche agli occhi di persone non esperte nell’ambito storico/Archeologico;
• Creare una porzione di protezione a mare percorribile dalle persone, un percorso archeologico attrezzato con pannelli divulgativi che raccontano la storia del luogo ed i sistemi costruttivi dei porti romani e la differenza di quelli attuali;
• Creare lo spunto per la riqualificazione della riviera di Ponente sia in termini urbanistici che architettonici con una particolare cura dei livelli di dettaglio. Il progetto infatti può essere inteso anche come intervento di arredo urbano, con particolare cura per l’illuminotecnica e la cura del percorso pedonale e degli spazi comuni.”

A tal fine è stato previsto un intervento finalizzato a soddisfare le esigenze poste dalle problematiche di salvaguardia sia della costa sia delle emergenze archeologiche, tenendo conto dei diversi obiettivi sopra elencati e costituendone la sintesi architettonico/ingegneristica.

Il progetto nel suo insieme assicura in ogni caso la protezione dei resti archeologici, consentendo nel contempo da un lato un intervento di riqualificazione ed ampliamento della spiaggia tramite il versamento di materiale di rinascimento e l’eliminazione delle barriere emergenti attualmente presenti, dall’altro la rilettura del segno del porto neroniano avvicinando le persone alle emergenze storiche attraverso un percorso didattico/divulgativo.”

Che a seguito di interdittiva antimafia, veniva esclusa la ditta appaltatrice che stava eseguendo i lavori;
Che in data 15 Dicembre 2014 veniva redatto dall’ARDIS il nuovo progetto esecutivo per la conclusione delle opere;
Che in data 22 Dicembre 2015 la Regione Lazio comunica a codesto ente la fine dei lavori;
Che in data 5 Aprile 2016 l’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, ora Direzione Regionale Risorse ldriche e Difesa del Suolo – Area Difesa della Costa ha chiesto di procedere alla formale riconsegna dell’area demaniale marittima alla Capitaneria di Porto del Compartimento Marittimo di Roma che ne detiene attualmente il possesso;
CONSIDERATO

Che le opere, attualmente in consegna alla Capitaneria di Porto, sono diverse rispetto al progetto originario, mancanti proprio di quegli elementi caratteristici per la mitigazione paesaggistica, per la fruizione e la valorizzazione archeologica dell’opera oltreché della balaustra protettiva di parte della camminata;

Che l’opera consegnata è in contrasto con le linee guida concordate con la Soprintendenza Archeologica e con codesto ente;

Che per la valorizzazione della riviera di ponente, che comprende il tratto di costa che va dalla villa imperiale al bacino Est del porto neroniano, l’opera deve essere terminata e messa in sicurezza;

PER QUANTO SOPRA ESPOSTO IMPEGNA IL SINDACO

A richiedere alla Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, che intervenga presso la Regione Lazio per chiedere il ripristino del progetto originario;

A richiedere alla Regione Lazio un contributo per la realizzazione delle opere stralciate dal progetto originale.

Il proponente
Arch. Flavio Vasoli
Consigliere Comunale