di Claudio Pelagallo
Seduta straordinaria, ieri, della Commissione lotta alla criminalità della Regione Lazio, convocata dal Presidente Filiberto Zaratti per affrontare la grave situazione della criminalità organizzata sul litorale romano alla luce dei recenti fatti di cronaca. Presenti Istituzioni, associazioni antimafia, sindacati di polizia, carabineri, associazioni commercianti.
“Le ragioni che hanno portato alla convocazione di questa commissione nascono dal ritrovamento di un falso ordigno esplosivo nei pressi dello stabilimento Il Capanno e dall’omicidio di Modestino Pellino assassinato il 24 luglio scorso nel centro di Nettuno– ha detto Presidente Commissione Sicurezza Filiberto Zaratti– Mi preme segnalare al procuratore l’escalation di attentati ed intimidazioni ed attentati che si registrano in molte realtà del Lazio: Ostia, Anzio, Nettuno. Cito i dati del 2010 tratti dal rapporto dell’osservatorio tecnico scientifico sulla sicurezza della regione: ad Anzio e Nettuno nel 2010 sono stati commessi 5 incendi dolosi in ciascuna delle cittadine mentre i danneggiamenti a seguito di incendi sono 10 sempre sia ad Anzio che a Nettuno. A Pomezia, sempre nel 2010, si registrano ben 14 incendi dolosi e 10 danneggiamenti a seguito di incendio. Come il procuratore De Martino ben sa e come evidenzia ogni sei mesi la DIA nella sua relazione al parlamento, gli incendi dolosi e i danneggiamenti a seguito di incendio sono reati spia delle attività mafiose”. – e nel proseguo dell’intervento– Viste le modalità dell’omicidio di Nettuno, in pieno giorno in mezzo alla gente, sembra che le organizzazioni criminali pensino ad una sorta di impunità. Ritengo profondamente sbagliato sottovalutare la gravità della presenza delle mafie, la sottovalutazione aiuta l’espandersi del fenomeno“. Leggi il testo integrale della relazione
Il sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta ha detto:” L’episodio avvenuto ci ha preso alla sprovvista, non è che noi potevamo conoscere i trascorsi dell’uomo ucciso, come non ci è dato sapere se nella nostra città ci sono altri soggetti pericolosi. L’istituzione comunale si trova in mezzo al fuoco, ma ha strumenti spuntati. Dopo lo scioglimento del consiglio comunale, la nuova a mministrazione ha fatto una serie di azioni atte a rinnovare il comune: come l’allontamaneto della Nettuno Servizi, la rotazione dei dirigenti, qualc’uno è stato mandato in pensione (Il comandante dei vigili), abbiamo tenuto fede all’impegno preso con il Prefetto, sottoscritto dai commissari dopo lo scioglimento, di un protocollo di intesa che prevede che gli appalti al di sopra dei 250 mila euro, vadano al vaglio della Prefettura. E poi ci siamo costituiti parte civile ai processi Appia Mitos e Sfinge. Più di questo una pubblica amministrazione non può fare“.
Il Consigliere Luigi Zaccaria presidente Commissione Sicurezza del XIII° Municipio ha detto: “Il nostro municipio è passato da 100 mila a 400 mila abitanti in 20 anni, una crescita esponenziale alla quale però non è corrisposta la crescita dell’organico delle forze dell’ordine presenti sul territorio che è totalmente inadeguato. Ottima è stata l’esperienza del vigile di quartiere, di prossimità, che ha dato sicurezza ai cittadini. Siamo preoccupati per la presenza criminale perché ad Ostia abbiamo: una riserva naturale a rischio incendi, l’aeroporto, la movida notturna, il nuovo porto, tutte attività da tenere sotto controllo. Occorre, quindi, una maggiore capillarità delle forze dell’ordine”.
Molto dura e circostanziata la denuncia di Gianni Ciotti Segretario provinciale del sindacato di polizia Silp CGIL, che ha dichiarato, tra l’altro, :” A Roma e provincia, ormai abbiamo la presenza stabile delle mafie. Sembra si sia stabilita un’alleanza tra mafie locali e quelle venute da fuori. Purtroppo c’è stata sottovalutazione del fenomneo mafioso da parte della politica. A Roma si decidono gli omicidi eccellenti, a Roma le mafie investono sulla politica. Come a Palermo anche a Roma la mafia elegge consiglieri e onorevoli. La presenza della mafia è acclarata , nonostante questo, nella capitale non ci sono mai state condanne per 416 bis, per associazione di stampo mafioso. Le scelte di governo pesano sulla sicurezza dei cittadini, i tagli imposti agli organicici e ai mezzi a disposizione minano il controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine”. Sugli omici Ciotti ha detto:” La lettura dell’omicidio ci dice che gli equilibri non sono stabili, che è in corso una guerra per la spartizione della zona”.
“Il Commissariato di Anzio– ha detto il sindacalista dell’UGL, l’Ispettore Enrico Civran– copre un territorio di 170 kmq e con una sola volante a disposizione è materialmente impossibile controllarlo. Per copriere le necessità, occorrererbbero altri 40 uomini e 7 macchine in più a disposizione“. Ma sulla presenza delle mafie il sindacalista esprime un’opinione diversa da tutti gli altri: ” Sono convinto che Anzio, Nettuno, Ardea hanno gli stessi problemi di criminalità che hanno le altre città d’Italia. Pellino poteva morire ovunque, a mio parere non ci sono queste infiltrazioni mafiose come viene ventilato“.
“L’audizione di oggi -ha detto a conclusione dei lavori il Presidente Zaratti– è stata un momento di partecipazione e di confronto fondamentale. Amministrazioni locali, associazioni antimafia, sindacati di polizia, ognuno nella propria specificità, ha ribadito l’importanza di lavorare insieme per realizzare un fronte comune in grado di contrastare l’avanzata delle mafie nel Lazio. Da parte nostra continueremo a seguire con la massima attenzione la situazione della criminalità organizzata – ha concluso Zaratti – affrontando con sedute specifiche le varie e complesse realtà territoriali, perché siamo convinti che la presenza delle istituzioni sia il primo baluardo per diffondere una cultura diffusa della legalità e dell’antimafia”.