Sulla manovra Finaziaria del Governo interviene il Forun italiano dei movimenti per l’acqua. Dopo il voto referedario che ha detto no alla privatizzazione dell’acqua arriva la doccia fredda del governo Berlusconi. La manovra economica, rivista dopo l’attacco speculativo ai titoli italiani, in barba alla volontà popolare, prevederebbe una forte accelerata alle liberalizzazioni e alle privatizzazioni con la vendita di beni pubblici, aziende di stato e municipalizzate. “Dopo una tanto repentina quanto sospetta tempesta finanziaria contro il nostro Paese, poteri forti e mondo politico istituzionale ritrovano lo spirito di unità nazionale per riproporre le ricette di sempre, ovvero tagli draconiani della spesa pubblica e una nuova ondata di privatizzazioni– spiega in un comunicato il Forum- Evidentemente scottati dal recente esito referendario che, per la prima volta dopo decenni, ha sanzionato le politiche liberiste e deciso la fuoriuscita dell’acqua dal mercato e dei profitti dall’acqua, i poteri forti ci riprovano tentando di far rientrare dalla finestra (europea) ciò che è stato accompagnato alla porta (italiana). A tutte e tutti loro, diciamo con forza: non ci provate, non lo permetteremo. L’unica uscita dalla crisi– continua il comunicato- è quella che abbandona le ricette che l’hanno sin qui provocata ed alimentata. Il risultato referendario che, dopo un mese di incomprensibile ritardo, domani mattina verrà ufficialmente promulgato dalla Corte di Cassazione comporta una sola politica: l’attuazione del voto con la ripubblicizzazione dell’acqua, la difesa dei beni comuni e la loro gestione partecipativa. Perché il futuro ci appartiene, la democrazia ci attende.” Ma la volontà popolare è stata chiara i servizi pubblici essenziali non devono essere gestiti dalle lobbie private e tantomeno da essi se ne deve trarre profitto. (cp)