“Chiedi A, rispondono Z. Avevamo chiesto al Comune di Anzio di “valutare la possibilità di presa in carico delle strade” del Consorzio di Lavinio, ma non è arrivata risposta. Semplicemente il sindaco si è limitato a riportare le tappe relative alla costituzione del Consorzio stesso, ai rapporti con il Comune, alla legittimità del contributo erogato.
Di valutare la possibilità indicata nemmeno l’ombra. Nonostante le firme di 700 cittadini residenti, 200 non residenti ma proprietari di case e di 362 firmatari su piattaforma digitale. E nonostante la dimostrazione che a più riprese gli uffici comunali hanno dato alle strade “vicinali” il titolo di centro urbano.
La nostra interpellanza è stata presentata ai sensi dell’articolo 6, comma 6, dello statuto comunale e pertanto prima di avere una risposta negativa, andava discussa in Consiglio comunale e non liquidata con una lettera che non risponde alla richiesta dei cittadini, con la consapevolezza che tanto la Regione Lazio quanto la Prefettura hanno sollecitato il Comune di Anzio ad aggiornare il catasto stradale ormai fermo da 38 anni.
La battaglia che abbiamo intrapreso per fare chiarezza su questo argomento, comprendere il motivo di una “gabella” ai danni dei consorziati, costretti a pagare due volte per i pochi servizi ottenuti (una al Comune, l’altra al Consorzio) non si ferma.
Chiediamo che l’interpellanza sia discussa in Consiglio, come previsto dallo statuto vigente”. Così in una nota il Consorzio di Lavinio.