PD Nettuno con il Rebus primarie. Petrungaro: “attendiamo il direttivo per presentare la richiesta”

Nel precedente articolo avevamo scritto che per sancire le primarie nel Pd sarebbero bastate solo 11 firme di membri del direttivo del partito locale, ma non è così: secondo un’interpretazione dello statuto offertaci dal vice segretario provinciale Marco Guglielmo: “Le primarie di partito sono previste dall’articolo 18, anche quando c’è un Sindaco uscente, è nella natura dello statuto, il quorum previsto ha la funzione di rigettare tale richiesta, ed è fissato al 60% degli iscritti”. 

Maurizio Petrungaro, PD Nettuno

Secondo quanto dichiarato da Maurizio Petungaro, membro del direttivo locale e rappresentante della corrente per le primarie, è arrivato il momento di presentare tale richiesta in sede di assemblea – occorre valutare se il sindaco ha ancora quei consensi che aveva a suo tempo. La domanda che ci siamo posti in questi anni, – continua Petrungaro – principalmente è una: perché tante persone sono uscite dal Pd? Abbandoni importanti, come quelli di Alberto Andolfi e Riccardo Ferrante ed alle defezioni di Piero Tirocchi e Simone Massari. È una situazione su cui riflettere profondamente, al fine di capire come mai si è così ridotto il numero dei consiglieri in quota Pd».

Sulle motivazioni che hanno portato a questa decisione: “Non è un fatto personale, ma una richiesta democratica, frutto di una scelta politica, il distacco tra segreteria di partito e giunta è enorme e va avanti da mesi. Occorre continuare nel percorso intrapreso nel 2008 dal nostro partito e verificare se Alessio, nonostante le notevoli defezioni, ha ancora i numeri per essere il nostro candidato sindaco, e se sarà così, io sarò con lui.”

Intanto è iniziata la raccolta firme per rigettare la richiesta, dove occorrono il 60% degli iscritti – siamo a conoscenza di questa possibilità, attendiamo con fiducia il prossimo direttivo – continua Petrungaro – dove mi auguro che Alessio faccia una scelta responsabile e accetti le primarie, sarebbe un gesto di alta democrazia”.

Sul futuro del Partito Democratico chiude con una domanda: “Tutti mi chiedono cosa farò nel caso il mio gruppo non vincerà le primarie, o peggio se non si faranno, ed io ho già risposto a più riprese che mi sento parte del PD e che sosterrò il candidato sindaco che risulterà vincente al riscontro con gli elettori, la domanda che adesso occorre fare è un’altra: cosa farà Chiavetta se saranno primarie? e soprattutto, se deciderà di partecipare, cosa farà se non vincerà?”.