Anzio- Toselli PD: “Svelato definitivamente il grande bluff del porto”

Enzo Toselli capogruppo PD

Svelato definitivamente, nel Consiglio Comunale del 22 ottobre, il grande bluff del porto.

A sentire quanto detto dal Sindaco in c.c. sulla società che dovrebbe realizzare il nuovo porto di Anzio se ne ricava che dovrebbe trattarsi di un’associazione filantropica, umanitaria che opera per il bene di Anzio senza fini di lucro. La realtà naturalmente è ben diversa. Basti pensare, ad esempio, che il nuovo socio di minoranza della soc. Capo d’Anzio che dovrebbe realizzare il porto e che è obbligato, in attuazione delle prescrizioni contrattuali relative alle recenti evoluzioni della vicenda porto, a cedere le proprie quote al Comune , è tanto benefattore che ha di fatto aperto un contenzioso con il Comune stesso perché vuole lucrare sul valore di dette quote e, come ci ha comunicato il Sindaco in c.c., la questione è ora in mano agli avvocati per tentare una composizione. Ma forse è utile riepilogare brevemente i passaggi critici più significativi dell’intera vicenda.

1) Il primo bluff è nell’origine dell’operazione, sbandierata dal centro-destra come interamente pubblica mentre già in sede di costituzione delle soc. Capo d’Anzio il socio di minoranza (Italia Navigando) era in mano privata per una quota del 12%, come le forze di opposizione all’epoca denunciarono con forza. Oggi tutti sembrano cadere dalle nuvole, nessuno, neanche chi ha costruito nel tempo e sottoscritto i vari atti, ne era a conoscenza !

2) Il secondo bluff consiste nella trasformazione, attraverso passaggi societari e cessione di quote, di “Italia Navigando” in soc. “Mare 2” interamente privata che forse, dal nome della società di origine, dovrebbe in maniera più appropriata chiamarsi “Italia Lucrando”.

3) Il terzo bluff consiste nel fatto che, come già detto, il nuovo socio privato nel dichiarare la disponibilità (bontà sua!) a cedere le proprie quote al Comune di Anzio,cosa cui è obbligato, ne stabilisce unilateralmente un valore inaccettabile per il Comune.

4) Il quarto bluff è l’avvio delle procedure di gara nonostante il contenzioso di fatto aperto dalla soc. “Mare 2” esponendo così il Comune di Anzio a rischi sia economici sia di ritardi nell’avvio della realizzazione e anche di pesanti condizionamenti nelle scelte future.

Il Gruppo Consiliare del P.D. e il resto dell’opposizione in c.c. hanno votato due o.d.g. (naturalmente respinti da una maggioranza però sempre più esigua), in cui si chiedeva quantomeno di sospendere temporaneamente le procedure per indire la gara in attesa della definizione delle rivendicazioni avanzate dal socio privato. Ciò al fine di non dover sottostare come Comune a possibili condizionamenti precostituiti ad arte che potrebbero inficiare i successivi necessari atti e condizionare pesantemente ogni futura scelta relativa alla realizzazione dell’opera .

Tralasciando in questa sede l’aspetto tecnico-progettuale su cui il dissenso del P.D. è profondo relativamente al sovradimensionamento del porto, il suo impatto negativo sul sistema costiero, i danni all’impianto urbano della città e alla viabilità oltre i problemi ,non considerati, derivanti al centro urbano per la durata dei lavori previsti in quattro anni ma che potrebbero protrarsi per un periodo molto più lungo;

tralasciando la ormai certificata sfasatura dell’opera rispetto ai nuovi tempi della crisi che tutti viviamo drammaticamente e alle modifiche profonde che essa produce nei consumi e negli investimenti di cui la nautica risente pesantemente,vorrei qui ribadire con forza un concetto centrale rispetto ad ogni possibile scenario futuro: la gestione di tutta la vicenda deve tornare in mano pubblica e il Comune deve essere libero di poter decidere sul futuro del porto nel solo interesse della città, affrancato da ogni vincolo di carattere privatistico vero o artificioso che sia.

Per questi motivi va momentaneamente sospeso ogni atto di carattere elettoralistico che potrebbe esporre il Comune ad una serie di rischi, sottovalutati dall’amministrazione Comunale, come ad esempio quello di rimborsi pesanti all’Impresa che si aggiudicherà la gara qualora le opere non venissero più realizzate..e di ciò ci sono tutte le premesse.

Quanto qui schematicamente detto, stante la necessità di sintesi, dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che la questione porto è solo un grande bluff somma di tanti bluff volutamente ignorati, magistrali giochi di scatole vuote, raffinata operazione squisitamente finanziaria che potrebbe arricchire qualcuno a spese del Comune di Anzio. Come detto più volte è una vicenda, in piccolo, simile a quella del ponte sullo stretto di Messina.

Finora , oltre le nomine nei vari consigli di Amministrazione o incarichi per attività varie, solo fumo. Quanto dovranno ancora pagare i cittadini di Anzio, oltre la cifra vicina ai 2 milioni di euro fin qui già spesa? Perché dilapidare altro denaro pubblico per imbarcarci frettolosamente in un’avventura dai contorni assolutamente indefiniti? C’è da augurarsi che, nonostante tutto, prevalga il buon senso. Certo sarebbe difficile per gli attuali amministratori, di fronte a un fallimento, spiegare perché si sono bruciate risorse consistenti mentre si chiedevano sacrifici di ogni tipo ai cittadini, spiegare perché mentre si sono tagliate risorse alla sanità, alla scuola, alla giustizia ecc. per la crisi, contemporaneamente si è sperperato denaro pubblico. Ma allora le elezioni saranno già passate e non ci più sarà bisogno di alcuna spiegazione! Forse però potrebbe essere qualcun altro a chiedere conto di quelle spese. Ad Anzio è già successo, come ben sanno gli attuali amministratori.

Capogruppo P.D. Enzo Toselli