il premier non sembra preoccupata per lo spread in crescita “Questa preoccupazione non la leggo, io penso che quel che vedete è uno spread sotto media scorso anno, la Borsa che sale, una previsione di crescita del Pil più alta di Francia e Germania e di quel che era stato previsto”. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, risponde così alle domande dei giornalisti sulle ipotesi di preoccupazione dei mercati finanziari riguardo all’economia italiana. Insomma l’economia va bene peccato che le famiglie non riescono ad arrivare a fine mese e i salari- tra i più bassi d’Europa- sono erosi dall’inflazione che avanza in maniera allarmante. Dati preoccupanti secondo dall’Istat.
“Questo è quel che vedono i mercati e a me interessano i fatti – ha proseguito Meloni parlando con i cronisti all’ambasciata d’Italia a Londra – e i fatti dicono che l’economia italiana sta andando molto bene e che i provvedimenti presi da questo governo erano efficaci, c’è una ripresa dell’ottimismo, della voglia di fare, non si può sempre fare il Tafazzi di turno anche quando le cose vanno bene perché non ci aiutiamo”, ha aggiunto
Non la pensa così Bankitalia, che non nasconde il timore che da inflazione e frenata economica ci potrebbero essere rischi per la stabilità finanziaria. Inflazione pesa su reddito e risparmio
Pressione dei prezzi e la frenata dell’economia globale ed europea continuano a rappresentare un “elevato rischio” per la stabilità finanziaria del nostro paese. E’ quanto sottolinea la Banca d’Italia nel rapporto sulla stabilità finanziaria, secondo il quale “per gli altri paesi dell’area dell’euro pesa” anche “la persistente instabilità geopolitica”. “Le condizioni della finanza pubblica sono migliorate nel 2022″ – spiega il rapporto – sono diminuiti, in rapporto al Pil, sia l’indebitamento netto sia il debito”. Ma l’inflazione sta colpendo il reddito disponibile e il risparmio delle famiglie italiane che tuttavia, rispetto anche ad altri paesi europei, risentono ancora in maniera contenuta del rialzo dei tassi di interesse sul debito per i mutui. Nel suo rapporto via Nazionale rileva “una flessione del reddito disponibile reale” il che vuole dire che le famiglie, i lavoratori e i pensionati sono sempre più in difficoltà”.