Continuano a minare l’immagine del Comune di Anzio le inchieste, condotte dalla procura di Velletri, sull’operato dell’amministrazione comunale di centrodestra guidata da Luciano Bruschini. L’ultima riguarda la proroga del servizio di assistenza ai portatori di handicap e per il trasporto dei ragazzi disabili, per la quale l’ipotesi di reato è quello di abuso di ufficio, agli arresti domiciliari sono finiti l’assessore ai Servizi Sociali Italo Colarieti e la dirigente comunale dello stesso settore Angela Santaniello. Ma questa è solo l’ultima grana giuidiziaria per Bruschini, proiettato a ricandidarsi come sindaco nelle elezioni del 2013. Inchieste che riguardano sia i politici che i vertici dirigenziali dell’ente locale.
I precedenti: Nell’ottobre dello scorso anno, due consiglieri comunali del Pdl e un dirigente del comune, furono indagati per concorso in abuso d’ufficio e falso, violazione delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, Nello Monti consigliere comunale del Partito delle libertà e imprenditore del settore edile, Giulio Godente geometra consigliere sempre del Pdl e Marco Pistelli responsabile dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Anzio. Poi c’è la storia del comandante dei vigili urbani Bartolomeo Schioppa condannato per corruzione a due anni e otto mesi, per un reato commesso in altro comune. Per danni al comune, il vive presidente del Consiglio comunale Giorgio Zucchini e l’assessore Patrizio Placidi, condannati dalla corte dei conti per danno erariale.
Alla luce dei fatti, i dubbi sulla traparenza amministrativa della giunta Bruschini, appaiono più che leggittimi. Molti si chiedono, infatti, perchè nel maggio scorso, la maggioranza di centro destra del Consiglio Comunale di Anzio ha bocciato la proposta dell’opposizione che chiedeva l’adozione della “Carta di Pisa“, il codice etico destinato agli enti e agli amministratori locali che intendono rafforzare la trasparenza e la legalità nella pubblica amministrazione, in particolare contro la corruzione; E come non ricordare la reazione sdegnata del sindaco alla richiesta dell’opposizione dell’istituzione di una Commissione di accesso per verificare l’eventuale presenza di infiltrazione della criminalità organizzata. “Ma di cosa si sta parlando? Non è consentito a nessuno gettare fango sulla nostra Città – dichiarò Luciano Bruschini –che, in questi ultimi dodici anni di Amministrazione, ha rappresentato un modello di buon governo nell’ambito della nostra Regione”. Già, un modello di buon governo, come quello della Regione Lazio dell’amica del centrodestra Renata Polverini, travolta dagli scandali e costretta alle dimissioni.
Intanto è di ieri la notizia che «L’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Anzio, Italo Colarieti, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico che sono state accolte dal Sindaco, Luciano Bruschini». Lo rende noto il comune di Anzio: «Tale grave decisione – scrive Italo Colarieti – giunge per garantire l’attuale Amministrazione e per rispetto dell’operato della Magistratura e dei colleghi Assessori dopo aver appreso dell’indagine penale, relativamente all’operato di Assessore alle Politiche Sociali, da parte della Procura della Repubblica di Velletri”. (cp)