“Entro l’inizio dell’estate i nuovi siti di discarica delle province del Lazio, altrimenti deciderà la Regione” queste le dichiarazioni del Presidente Rocca che, utilizzando delle minacce, sottolinea solo la confusione e l’incapacità di decidere della nuova Amministrazione Regionale.
Intanto, la Regione accusa Province e Comuni di non decidere e li minaccia ma, è lei stessa che non decide ancora. Per ora non è stata fornita nessuna indicazione sul Piano Regionale dei Rifiuti, soprattutto dopo aver cancellato tutto il lavoro fatto precedentemente. Ricordiamo che nel Novembre 2023 sono stati abrogati gli EGATO, facendo saltare anche tutta la questione degli ATO di appartenenza provinciali, in cui era diviso il territorio regionale e che doveva permettere ad ogni Provincia di essere autosufficiente sul ciclo dei rifiuti. Per ora la Giunta Rocca ha solo annunciato un nuovo Piano Regionale senza realizzarlo, ha minacciato i comuni inadempienti ma è lei prima a non adempiere alle sue responsabilità.
La Regione, secondo noi, deve:
Fare un nuovo piano Regionale dei rifiuti;
Deve dire come lo vuole modificare e come vuole organizzare il territorio e il ciclo dei rifiuti;
Deve indicare come vuole trattare i rifiuti;
Deve incontrare i territori, i Sindaci e spiegare come si vogliono gestire i rifiuti in Regione Lazio;
Rocca inoltre aggiunge: “il concetto Non nel mio giardino con me non passa”, aggiungendo che siano i Sindaci a dover scegliere ma, non capiamo esattamente come un singolo Sindaco possa scegliere e in base a quali parametri e indicazioni dovrebbe scegliere. Lui riduce tutto ad una questione egoistica, secondo la quale i comuni non vogliono la discarica sul proprio territorio (peraltro scelta legittima), in realtà anche volendo, un singolo comune cosa dovrebbe fare e in base a cosa, dovrebbe posizionare la discarica sul proprio territorio?
Ci vorrebbe almeno un organismo fatto di più Enti, che si riuniscano per valutare la situazione e nel caso trovare un compromesso, come si fa a scaricare la responsabilità a un singolo Sindaco?
Riguardo invece al nord pontino, ricordiamo che la zona di Aprilia – Cisterna e Latina ha già dato tanto sulla questione dei rifiuti ed è impensabile che si pensi sempre a questa zona per trattare anche i rifiuti di Roma, viene sempre riproposta questa soluzione e sinceramente siamo un po’ stufi.
Rocca, come Presidente della Regione, deve saperle queste cose e se non le sa probabilmente fa finta di non saperle. Solo su Aprilia abbiamo un impianto TMB che tratta 409.000 tonnellate di rifiuti l’anno, abbiamo 2 impianti di trattamento dell’umido, Selfgarden (80.000 tonnellate di rifiuti l’anno) e l’Acea (ex-Kykols) (120.000 tonnellate trattate), oltretutto è stato autorizzato anche un CSS un altro impianto simile al TMB che tratta altre 800.000 tonnellate di rifiuti.
Questo solo per quello che riguarda il trattamento di rifiuti, poi abbiamo 4 impianti Biomasse, la turbogas, 4 industrie a rischio incidente rilevante e infine si pensa di realizzare il termovalorizzatore a Santa Palomba che è a 10 km in linea d’aria con il comune di Aprilia e quindi vicinissimo anche alla Provincia di Latina.
In sintesi, il nord pontino è già un territorio saturo, dove i cittadini sono già messi a dura prova, pertanto prima di aggiungere altri pericoli è il caso che il Presidente Rocca approfondisca la questione e conosca bene le situazioni dei vari territori, per non mettere in maggiore pericolo la salute di cittadini che si fidano di lui.
È il caso che il presidente Rocca, invece di parlare sui giornali dal suo ufficio, parli nei consigli comunali, incontri i sindaci, i Presidenti Provinciali e approfondisca la questione senza lasciare nulla al caso. Certo, se ha fatto queste dichiarazioni perché ha già deciso il Sindaco o il comune dove fare la discarica, dica pure di chi si tratta, si parla sempre di Aprilia ma, speriamo proprio di sbagliarci.
Ovviamente Italia Viva è fortemente contraria alle dichiarazioni e a questo modo di trattare un tema del genere e, per questo, presenteremo tramite i nostri consiglieri Regionali un interrogazione al Presidente, per capire le sue intenzioni, per suggerirgli di approfondire il discorso e di parlare con i rappresentanti dei territori, non si può ridurre tutto ad una dichiarazione così semplicistica.
Oltretutto, lasciare le cose così, con un vuoto normativo, spiana sempre la strada al privato, che trova terreno fertile nelle situazioni di una politica che non decide e alla fine ottiene autorizzazioni, sfrutta le emergenze e ottiene quello che vuole.
Il presidente Provinciale di Italia Viva
Giovannini Vincenzo