di Francesca Tammone
Il Comune di Nettuno rilancia sul Piano regolatore ed ha presentato nei giorni scorsi le linee programmatiche su cui impostare il nuovo Piano Urbanistico Generale Comunale. Nel documento, visibile sul sito del Comune, si stabiliscono una serie di disposizioni strutturali ed operative, partendo dagli obiettivi selezionati dalla Amministrazione, stabilendo i suoi contenuti sostanziali e le sue modalità di formazione. Il tutto nel rispetto ed in raccordo con i piani sovraordinati regionali e provinciali, a carattere generale e/o di settore, che interessano il territorio della città del tridente. Il Piano regolatore a Nettuno lo aspettano dal 1967, la città è cresciuta senza, ed i palazzoni dei quartieri dormitorio si sono mangiati la campagna assieme all’identità di una comunità che, fondava sull’agricoltura la prima fonte della sua economia. La sua assenza ha fatto comodo ai molti che speculavano, a quelli che riciclavano con l’edilizia ed ai politici che promuovevano se stessi e le concessioni edilizie grazie alle deroghe ed ai condoni continui. Il Piano regolatore è stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del Sindaco Chiavetta, che assieme al vicesindaco ed assessore all’urbanistica Andolfi ha voluto iniziare questo cammino. Nel documento preparatorio ci sono luci ed ombre, si sanano le tante situazioni di abusivismo, si mette in sicurezza la fascia verde della Campana e di Foglino e ci si prepara ad armonizzare il tutto in un disegno generale che dovrà integrare in modo equilibrato le tante varianti divenute ormai parti della città. Questo disegno giungerà a realizzazione se i piani di recupero dei nuclei abusivi si fonderanno su criteri identici . Altra parte importante del lavoro sarà lo studio di un piano generale per la viabilità che prevede per esempio la copertura del trincerone e la sistemazione di Via La Malfa. Le intenzioni del Sindaco e del suo vice sembrano serie, la lista delle cose da fare sembra appartenere ai sogni di ogni nettunese, ma varare il
P.R.G. non sarà facile e già in passato le giunte che si erano proposte questo compito sono naufragate e affondate a causa dei troppi interessi contrapposti. Sembra che proprio per ovviare a molti problemi, diversi studi di settore saranno affidati a tecnici locali, mentre il compito di redigere il P.R.G.
dovrebbe essere affidato ad un professionista romano. E’ ovvio che il piano regolatore se viene redatto seriamente finisce per scontentare coloro che mirano a fare business dello spazio cittadino in maniera selvaggia. Non è positivo l’esempio della vicina Anzio, che si è dotata di un piano regolatore di tutto rispetto ma poi lo ha modificato e svuotato con le tante concessioni edilizie che hanno deprezzato il valore degli immobili e depauperato il carattere della città. Nettuno può ancora salvare la sua qualità della vita e la sua identità, ma, serve un piano che le consenta uno sviluppo sostenibile.