Legalità-Nessun ente locale si è costituito parte civile nel processo Sfinge

Antimafia solo a parole,  nessuna istituzione dimostra coerenza nella lotta alle infiltrazioni della criminalità nel tessuto sociale ed economico. Infatti “Nessun ente locale si è costituito parte civile nel processo Sfinge contro il clan dei Casalesi – spiega in un comunicato il Coordinamento Antimafia di Anzio e Nettuno- ed esprime forte indignazione per la mancata costituzione come parte civile della Regione Lazio e dei comuni di Aprilia, Nettuno ed Anzio, nel processo contro una costola del clan dei Casalesi che si è aperto lo scorso 7 luglio presso il Tribunale di Latina. Il processo – dice il presidente del Coordinamento Antimafia, Edoardo Levantini vede imputati numerosi soggetti ritenuti organici al clan dei Casalesi, imputati per associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione e tentato omicidio, tutti reati compiuti tra Nettuno, Aprilia e i territori limitrofi. Giova sottolineare – continua- che molti degli imputati sono già stati condannati, in primo grado, a pene pesanti per il delitto di tentato omicidio aggravato da modalità mafiose e da utilizzo di armi da guerra. E’ grave  che la Regione e gli enti locali abbiano perso una così importante occasione per affiancarsi alla magistratura, testimoniando concretamente la volontà di combattere le mafie“.

Le amministrazioni regionali e locali – ricorda Levantini – erano state invitate più di tre mesi fa (il 15 aprile) dal presidente della commissione regionale per la sicurezza, Filiberto Zaratti, a costituirsi nel processo in oggetto”. L’associazione antimafia aveva sollecitato inoltre tale decisione con una lettera ai sindaci di Nettuno ed Aprilia.  “Nonostante le rassicurazioni sulla costituzione di parte civile della Regione Lazio nel processo Sfinge contro il clan dei Casalesi, la presidente Polverini non ha provveduto a rappresentare gli interessi delle comunità locali lesi da questa pericolosissima organizzazione mafiosa. La Regione è a tutti gli effetti assente ingiustificata -commenta  Filiberto Zaratti (di SEL), Presidente della commissione regionale– Sono rammaricato per questa mancata azione legale dell’Istituzione regionale e degli altri enti locali del territorio”