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L’illuminazione di strade ed altri luoghi pubblici contribuisce al benessere collettivo da più punti di vista. Una buona illuminazione partecipa alla sicurezza di automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni aumentando la visibilità dei percorsi così riducendo le possibilità di incidenti. Oltre ad assicurare una maggiore sicurezza negli spostamenti, permette di scongiurare atti di microcriminalità e contribuisce al senso di sicurezza e di benessere di ognuno. Infatti, nelle ore notturne è molto più gradevole passeggiare e soffermarsi nei luoghi che sono bene illuminati. Per questa stessa ragione molte aree coperte, come i centri commerciali, sono illuminati “a giorno”.
Non meno importante, è la possibilità di rendere più armonioso l’aspetto estetico della città.
Tuttavia, è necessario adottare tecnologie che consentano una razionalizzazione dei consumi, garantendo al contempo costi contenuti per la pubblica amministrazione, coerentemente con la strategia europea per coniugare sostenibilità (economica, ambientale e sociale) e competitività.
La politica europea ha inteso la politica ambientale come elemento di competitività, una concorrenza basata su un insieme di regolamenti e discriminanti, che favoriscono una produzione di qualità attenta all’ambiente che non solo fornisce il prodotto al mercato, ma che si occupa di promuovere l’adeguamento degli impianti d’illuminazione, la manutenzione e dismissione dello stesso in un’ottica di ciclo di vita.
Tale politica è realizzata attraverso un quadro di riferimento chiaro e univoco, fatto di normative, incentivi e disincentivi, strumenti, fonti informative che guideranno la collettività verso scelte produttive e di consumo più sostenibili.
Compete al comune – ma anche ai cittadini – la responsabilità di vigilare sulla corretta applicazione dei criteri espressi dalle norme vigenti ed il controllo periodico del corretto funzionamento dell’impianto e sue automazioni.