riceviamo e pubblichiamo
Alla luce della decisione presa dal Ministero degli Interni di convocare le elezioni comunali per la nostra città, Anzio, i prossimi 17 e 18 novembre 2024, riteniamo doveroso far emergere alcune riflessioni urgenti sulla costruzione di un progetto civico che si assuma la responsabilità di indicare la strada per il ritorno verso una amministrazione di “buon governo”.
La prima riflessione riguarda la necessità di “rompere con vecchi schemi”, con coloro si sentono eredi del sistema di potere che ha governato questa città, a giocare su nomi dei candidati sindaci a volte onestamente improbabili a volte semplicemente incompatibili con l’esigenza di cambiamento di una comunità ferita.
Sono “vecchi schemi” pure quelli che vendono realtà a cavallo tra il civismo e l’ideologia politica per cercare solo di mettere veti e dinieghi verso chiunque non risponda alle loro imposizioni e negare alla città di poter ricostruire il proprio tessuto etico e sociale.
Per questa città serve una visione diversa. Papa Giovanni XXIII disse che ad un viandante non si doveva chiedere da dove veniva ma dove era diretto. Con lo stesso principio noi non chiediamo di mostrare il percorso politico passato di chi potrebbe per noi essere la figura giusta come candidato sindaco ma di spiegarci dove ci vuole portare.
La seconda riflessione è abbastanza semplice. Ed è diretta conseguenza della prima.
Noi siamo per la realizzazione di una coalizione civica. Non poniamo veti, ma neanche li accettiamo. Le forze politiche di cui siamo rappresentanti qui sul territorio di Anzio si sono caratterizzate non per avere soluzioni di sinistra o di destra ma per avere delle buone soluzioni. E una buona soluzione per questo Comune è quella che la guida della città venga restituita al meglio del meglio della nostra comunità. Specialmente a coloro che sono disposti a dare il loro contributo sia come candidati al consiglio comunale o come volontari per dare ai cittadini di Anzio una altra opportunità, una altra scelta possibile. A coloro che credono che Anzio possa essere la città dei quindici minuti; a coloro che credono il Parco Archeologico della villa di Nerone non possa essere affidato senza un minimo di consultazione ad un ente parchi lontano da Anzio; a coloro che ritengono come dice il famoso architetto Renzo Piano, che le città vadano prima di tutto “rammendate” piuttosto che stravolte urbanisticamente; a coloro che ci garantiscono che se avranno onore di andare al governo della città non chiederanno prima per chi ha votato il cittadino che a loro si rivolgerà per la soluzione dei loro problemi e poi decideranno se aiutarlo o meno.
Un candidato sindaco di tale coalizione per noi deve rispondere a questi requisiti. Come quello di essere anche una figura a contatto con la realtà del territorio per via del suo lavoro e di avere un lavoro che non dipenda necessariamente dalla sua presenza o meno in consiglio comunale.
Una personalità che non sia frutto solo dell’esperienza ultradecennale della politica o che vanti di avere un consenso di preferenze a volte così alto da essere un po’ particolare in un contesto come quello che vive una città dove il consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazione criminale.
Una personalità che non debba chiedere sempre prima il permesso a qualcuno quando si tratta di decidere il futuro di Anzio”.
Angelo Pugliese Gabriele Federici
Presidente Italia Viva Anzio Commissario-coordinatore di Azione Anzio