In risposta ad una Mozione del Partito Democratico di Pomezia, il Sindaco di Pomezia Veronica Felici e la sua Maggioranza annunciano la volontà, dichiarata oggi in Aula durante il Consiglio Comunale dal Sindaco, di intitolare una via della città a Marco Pannella, fondatore del Partito Radicale che contribuì in maniera significativa alla storia politica del nostro Paese, durante la Prima Repubblica, insieme ad altrettanti illustri esponenti dei vari partiti del panorama politico italiano di quel tempo.
“Trovo giusto e rispettoso- ha fatto presente il Sindaco Felici durante il suo discorso in Consiglio Comunale- che tutti i partiti che sono stati nella storia italiana, in particolare in riferimento a un periodo storico delicato come lo è stato il secondo dopoguerra e la conseguente costituzione della Repubblica, possano essere rappresentati da esponenti che hanno contribuito alla politica del nostro Paese in maniera positiva e propositiva. In questo senso ho riscontrato, di fatto, una mancanza tra i personaggi ai quali, nel tempo, sono state intitolate le vie della nostra città. Propongo, dunque, di intitolare una via di Pomezia a Marco Pannella l’impegno e il contributo offerto al nostro Paese a partire dalla Prima Repubblica, leader politico della vita democratica del nostro Paese, che si è battuto per i diritti civili, un intellettuale e un attivista” conclude il Sindaco Felici
Di seguito l’intervento del Sindaco in risposta alla mozione presentata in consiglio Comunale volta richiedere la cancellazione delle vie intitolate a Almirante e Romualdi.
“Per affrontare l’argomento di questa mozione, è doverosa una premessa, o meglio, una breve ricostruzione storica per contestualizzare non solo di cosa stiamo realmente parlando, ma il motivo per il quale quello che chiedete è fuori luogo e anti storico.
E, aggiungo, è solo una tra le vostre tante azioni propagandistiche al fine di continuare a combattere una battaglia ideologica ormai passata che solo voi volete tenere viva perché non avete altri argomenti politici o nessun atto concreto e utile a questa città che possa essere discusso.
Ma veniamo alla storia.
Finita la Seconda guerra mondiale, assistiamo nel nostro Paese a una volontà da parte delle forze politiche di andare oltre alle divisioni, di superare un periodo in cui in questo paese si è combattuta una vera e propria guerra civile. Un paese diviso a metà fisicamente e ideologicamente.
Alla fine della guerra, si è deciso di riunificare il paese, di ricostruire l’Italia dalle macerie fisiche, morali che aveva subito per un’unità nazionale che guarda al futuro con la volontà di un rinnovamento istituzionale e una vita democratica per tutta l’Italia.
Un periodo di transizione, difficile, complicato, ma che porterà a quella che sarà la Prima Repubblica e che vedrà al governo partiti di unità nazionale, lasciando ai margini gli estremismi sia di destra che di sinistra.
Non a caso, all’interno della Costituente da parte dei nostri Padri Costituenti prevalse un clima di collaborazione tra i partiti: la carta Costituzionale approvata il 1° gennaio 1948 prevede una repubblica “democratica” parlamentare.
Un periodo storico importante e delicato per l’identità del nostro Paese che, appunto, stava uscendo dalle macerie della guerra.
Ma che conosceva il tessuto dentro il quale la politica stava agendo e la grandezza di quelle donne e di quegli uomini che si sono spesi in prima persona per il bene comune, per superare le divisioni senza mortificare, cancellare, umiliare quello che da nemico politico è diventato avversario.
Premesso questo, quello che mi sento di dirvi oggi è che, quando la Sinistra fa qualsiasi azione che va a disconoscere questo periodo post bellico italiano, fa un passo indietro nella Storia, disconoscendo di fatto un percorso costruttivo che ha portato, in ogni caso, il nostro Paese all’unificazione e alla democrazia e alla quale hanno offerto il proprio contributo illustri personaggi politici, ancora oggi ricordati.
Tra questi personaggi ci sono anche gli esponenti della destra italiana
Quella destra che grazie al suo segretario Almirante aveva una visione europeista
Quell’Europa che al tempo i comunisti non volevano nascesse.
Una destra capace di ammettere gli errori del passato, ma con una chiara idea di paese per il futuro.
Quella destra che ha gettato le basi per costruire il consenso che oggi noi abbiamo raccolto da parte dei cittadini italiani e di Pomezia.
Leggo, quindi, citati in questa mozione che uomini come Almirante e Romualdi non meriterebbero di vedere il loro nome sull’insegna di una via nella nostra città, perché si andrebbe contro i principi della Costituzione Italiana.
Lo spettro dell’incostituzionalità e non della battaglia politica ponete nella vostra mozione!
Spettri, nemici da combattere al fine di tenere viva una battaglia che non ha un campo dove essere combattuta.
Partiamo dall’incostituzionalità, a scoppio ritardato. Queste vie, infatti, sono lì da più di qualche anno
E allora vi chiedo,
ma secondo voi, se l’intitolazione di una via a questi due personaggi fosse risultata contro la costituzione, non sarebbero stati gli stessi enti preposti a non permettere l’intitolazione stessa delle due via, prima ancora che un Partito (nel nostro caso il Partito Democratico) sollevasse la questione?
Andiamo avanti.
Sulla battaglia politica mi sono già espressa, ma, aggiungo – caro partito democratico – che esiste una destra in questo paese che ha con il proprio programma conquistato il consenso dei cittadini.
Il fatto che esistiamo e che la pensiamo diversamente capisco che per voi sia un fastidio… ma in politica dovete prendere atto che se un partito raggiunge il 20% del consenso vuol dire che l80% dei votanti la pensa diversamente!
Questo è tempo che l’accettiate!
Esiste un’Italia che la pensa diversamente da voi esiste una Pomezia che la pensa diversamente da voi.
C’è una destra che prova a rimettere in carreggiata un comune dopo 15 anni di malgoverno!
Vi dico che i nomi di questi personaggi meritano di essere sulle insegne delle nostre vie, e meritano il nostro rispetto, così come lo meritano altre figure storiche riferite all’edificante periodo post bellico italiano e alla conseguente costituzione della Prima Repubblica
Per questo non posso accettare la vostra mozione e i nomi che proponete al posto di Almirante e Romualdi.
Ma vi ringrazio per questa mozione… perché alla luce dell’analisi fatta dopo averla ricevuta, e in rispetto a quanto vi ho detto, credo sia giusto che tutti i partiti che sono stati nella storia italiana possano essere rappresentati da esponenti che hanno contribuito alla storia positiva e propositiva del nostro Paese; e in questo senso ho riscontrato, di fatto, una mancanza …
Sono io – dunque – che vi propongo di intitolare una via della nostra città a un personaggio – sicuramente lontano anni luce dalla mia posizione politica o ideologica – che merita tutto il nostro rispetto per l’impegno e il contributo offerto al nostro Paese a partire dalla Prima Repubblica fondatore del Partito Radicale, Marco Pannella: leader politico i della vita democratica del nostro Paese, che ha contribuito a far avanzare sul piano dei diritti civili, un intellettuale e un attivista.”