Entra nel vivo la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale di Nettuno. A due settimane dal voto, ieri, la piazza simbolo del borgo medievale, si è riempita di sostenitori del candidato sindaco Antonio Taurelli.
Il comizio o meglio – l’incontro con i cittadini- indetto dalle 2 liste civiche: “Antonio Taurelli Sindaco-Patto per Nettuno”, si è aperto alle 11 in Piazza Colonna, con l’endorsment di Stefano Fassina, già vice ministro all’economia nel governo Enrico Letta (2013). Fassina ha lanciato un grido di allarme contro la disgregazione del tessuto sociale da parte di chi pratica e praticava l’arte divisiva utile a interessi collusi con la criminalità organizzata. A seguire parlando di legalità, l’intervento del candidato sindaco Antonio Taurelli si è modulato sugli stessi toni sottolineando come: “il legame tra politica e malavita organizzata nasce quando si chiedono i voti. Noi non vogliamo voti di imprenditori spregiudicati che cercano un amico in Comune”. E a questo proposito: “La casa comunale deve essere aperta ai cittadini. Attueremo una convenzione con le autorità anti corruzione affinchè i principali bandi del Comune vengano controllati ulteriormente da enti sovracomunali”.
Illustrando i vari punti proposti: ambiente, formazione, turismo, università, integrazione, periferie, sport, ecc. si è parlato anche di bellezza, con un assessorato competente dedicato alla cura armoniosa di strade e monumenti, arte ed eventi. Segno distintivo di un: “fare politica non come esercizio di potere basato sul comando ma di ascolto verso la persona e il suo benessere: “Condivisione e sintesi, per stare insieme non contro qualcuno ma per qualcosa, per la Politica, quella libera”. Una politica che non ha cambiali da scontare con il malaffare, lontana da consorterie che degradano le istituzioni. E’ il caso di presidi come l’ospedale: “ dobbiamo riportare la regia politica sul territorio. E lo possiamo fare perché non abbiamo chiesto niente a nessuno. Noi non abbiamo chiesto posti in segreteria per il partito, per questo oggi siamo liberi”. Liberi di fare politica per il benessere del paese. Un processo di democratizzazione istituzionale e sociale, anche nei costumi, per scavalcare il vezzo familistico di richiesta favori quando la struttura istituzionale non risponde. Il che significa efficienza della macchina amministrativa sui servizi basilari per i cittadini come: “il diritto al rilascio di una carta di identità in tempi accettabili”, senza pagare dazio. Complessivamente sono stati 70 minuti di discorso, sintetico e passionale, con una piazza Colonna gremita e tanti giovani in prima fila come si addice al dato anagrafico delle 2 liste a sostegno di Taurelli, che candidano il 30% di trentenni. Sul palco si sono avvicendati e presentati i candidati: Giovanni Schiró, Ilaria Maria Rosati (3Oanni) Lucrezia Massarelli (31) Gabriele Stirpe (25) Federico Oliviero (30). Una squadra di professionisti provenienti della cosiddetta ‘società civile’ dal C.V inappuntabile per studi e anni di lavoro già maturati! Una sfida culturale più che generazionale: “Con l’obiettivo di rifondare la politica locale con una nuova classe dirigente. Al primo punto dell’agenda politica il verde e il benessere ambientale in un territorio ricchissimo di potenzialità, l’ambiente non soltanto come dato ecologico ma metaforicamente come rispetto per i beni comuni e per reciproca convivenza tra diversità è Possibile: “mettendo a sistema la capacità di lavorare insieme e il gusto di fare politica per qualcosa e non contro qualcuno”.