“Il comune di Anzio ad aprile sarà costretto a rispondere (con esborso di fondi comunali) al ricorso che la destra locale ha presentato al Tar riguardo alle passate elezioni comunali.
Nelle pagine, o meglio nel calderone, del ricorso c’è scritto tutto ed il contrario di tutto, ma soprattutto si legge la chiara volontà da parte di “alcuni” di non accettare il sacrosanto esito delle elezioni e quello che è, alle volte, l’inevitabile andamento delle stesse, a causa di una legge elettorale non sempre facile da interpretare da presidenti e scrutatori, spesso chiamati all’ultimo minuto e costretti ad affrontare una situazione difficile senza adeguata formazione.
La parte più grottesca del ricorso è quella dove si legge del “clima intimidatorio” respirato dentro ai seggi. Ricordiamo alla destra che, se il nostro comune è stato sciolto per mafia, è anche a causa di quanto successo alle elezioni del 2018. Oltretutto, se si sono sentiti minacciati dentro ai seggi, perché non hanno denunciato quel giorno le citate irregolarità?
Questo sembra solo un modo per “buttarla in caciara” a spese dei cittadini, ma soprattutto ci sembra un capriccio di chi non riesce ad accettare le regole della democrazia e di aver perso le elezioni dopo decenni di disastri”.
Così in una nota Alternativa per Anzio.