Il sindaco di Anzio, Aurelio Lo Fazio, e l’assessore al demanio, Pietro Di Dionisio, hanno chiesto con una lettera alla Regione Lazio di “intervenire, con ogni consentita urgenza, all’effettuazione di un’attività di dragaggio volto a consentire al comparto pesca ed al trasporto passeggeri di svolgere in sicurezza le proprie attività”. A seguito di un incontro con i rappresentanti delle cooperative pescatori, infatti, è emerso che “nella giornata di ieri alcune motonavi hanno rischiato l’incagliamento ed il ribaltamento a causa dello scarso fondale ad oggi presente”. Nella stessa lettera si chiede  “l’istituzione di un tavolo operativo e permanente volto a individuare un canale di dialogo diretto con il comparto pesca di Anzio, che gestisce la seconda flotta peschereccia della Regione Lazio per importanza”.

La lettera è stata spedita al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a quello del Consiglio regionale Antonello Aurigemma, all’assessore all’urbanistica Pasquale Ciacciarelli e per conoscenza alla Capitaneria di Porto e alle cooperative di pescatori.

Quella del canale di accesso è una delle criticità che la nostra Amministrazione ha ereditato e sta già affrontando in questo primo mese di governo – ha detto  Lo Fazio  – risulta sicuramente urgente ed indifferibile trattare l’annoso e persistente problema relativo alle problematiche di sicurezza per la navigazione delle imbarcazioni adibite alla pesca nonché a quelle adibite al trasporto passeggeri per le isole, dovuta al permanente e progressivo insabbiamento del canale di entrata/uscita del Porto di Anzio”.

Una situazione che si trascina da tempo e si è riproposta “nonostante il dragaggio minimale finanziato in danno della Società Capo d’Anzio spa dalla Regione Lazio nell’anno 2024” – si legge ancora nella lettera.

In base alle norme regionali vigenti e a seguito dell’avvenuta decadenza della concessione demaniale marittima rilasciata alla Società Capo d’Anzio spa  – ha detto l’assessore Di Dionisio – tali aree di demanio marittimo sono considerate “libere”,  per questo abbiamo chiesto alla Regione di intervenire, a salvaguardia dell’incolumità dei lavoratori e più in generale di un settore strategico per la città di Anzio”.

La missiva inviata è volta, infine “a conoscere e condividere le iniziative di breve, medio e lungo periodo che la Regione Lazio vorrà intraprendere in relazione alla criticità rappresentata”.