“Ritengo che la revisione intermedia della politica di coesione 2021–2027, presentata dalla Commissione europea, rappresenti un passaggio cruciale per noi tutti e per i nostri territori. È una revisione che va nella direzione giusta: semplifica alcune regole, introduce più flessibilità e riconosce che le sfide di oggi – dal caro energia alla crisi industriale, dai cambiamenti climatici all’impatto della guerra – richiedono risposte più rapide, concrete e territoriali. Questo vale in particolare per le aree più fragili: penso ai territori rurali, che spesso fanno fatica a intercettare le opportunità europee, e alle zone colpite da un forte calo demografico. Inoltre, non possiamo ignorare la crisi del settore automobilistico, che in molte regioni europee rischia di mettere in difficoltà intere filiere. La transizione ecologica è necessaria, ma deve essere giusta: deve accompagnare i cambiamenti, non abbandonare le comunità che li subiscono. Ritengo poi positiva anche la scelta di rafforzare il principio di partenariato. Dare un ruolo attivo a chi vive e amministra i territori – Regioni, Comuni, imprese, società civile – significa costruire politiche pubbliche più efficaci, più credibili e capaci di produrre risultati duraturi. Ma questa revisione, da sola, non basta. Serve oggi il coraggio di avviare riforme sostanziali: semplificare davvero le procedure, rafforzare la capacità amministrativa locale, e assicurare maggiore coerenza tra fondi europei e strategie nazionali. Non possiamo limitarci a usare le risorse: dobbiamo metterle al servizio di una trasformazione vera. La politica di coesione è viva, attuale, ed è una chiave per affrontare le transizioni in corso. Ma dobbiamo continuare a migliorarla, perché nessun territorio si senta escluso e nessuna comunità venga lasciata indietro”.
Così il Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome, Antonello Aurigemma, intervenuto questa mattina a Bruxelles al dibattito “Politica di coesione 2021-2027”, presso la Commissione Coter (Commissione Politica di coesione territoriale e bilancio dell’Ue) del Comitato europeo delle regioni (Cdr)