“Nessuna inesattezza: i miei rilievi si fondano su dati e atti ufficiali”.
“La questione non è politica ma di metodo, trasparenza e rispetto istituzionale.
La mail con i documenti dell’accordo transattivo da 2 milioni e 650 mila euro con AET è arrivata il 4 agosto alle ore 11:58, appena 70 ore prima del Consiglio Comunale del 7 agosto alle 10:00. Non basta rispettare formalmente il termine minimo: un tempo così ridotto è insufficiente per analizzare e valutare decisioni che impegnano milioni di euro di denaro pubblico. Nel mio caso, di quelle 70 ore, almeno 40 le ho trascorse in ospedale come medico chirurgo. Non è solo una questione di termini di legge, ma di garantire un vero e serio confronto.
Quei 2,65 milioni sono soldi dei cittadini — pari a circa 100 euro per ogni famiglia di Anzio — che avrebbero potuto essere destinati a servizi e interventi oggi carenti. Eppure il provvedimento è stato votato senza allegare il parere legale richiamato in delibera e senza che il legale fosse ascoltato in aula, nonostante la complessità e rilevanza della decisione. Perché?
Si è approvata una transazione su contenziosi in gran parte stragiudiziali, senza alcuna sentenza definitiva, riducendo del 50% le penali irrogate dal dirigente incaricato dalla Commissione straordinaria di nomina prefettizia. Così si mette in discussione e si sconfessa il lavoro svolto da un organo terzo e imparziale che, fino ad oggi, aveva mantenuto una linea di rigore e tutela dell’ente. Una scelta senza spiegazioni credibili, che rischia di esporre il Comune a ulteriori rischi economici e legali.
Le mie osservazioni non sono isolate. Anche l’ex sindaco Candido De Angelis ha definito questa transazione “a dir poco imbarazzante” e “senza precedenti nella storia della città”, sottolineando come sia stata approvata in pieno agosto e senza il primo pronunciamento di un tribunale. Quando figure politiche con percorsi diversi arrivano alle stesse preoccupazioni, forse la maggioranza dovrebbe fermarsi a riflettere invece di liquidare tutto come inesattezze.
Presenterò una proposta per modificare il regolamento comunale, affinché per delibere di rilevante impatto economico i documenti siano inviati almeno 7 giorni prima e sia obbligatoria l’audizione del legale incaricato in aula.
Nel frattempo, chiederò formalmente alla Prefettura di Roma e alla Corte dei Conti di valutare la correttezza procedurale e la convenienza economica di questa decisione, oltre ai possibili impatti sul PEF e sulle tariffe TARI.
Il mio obiettivo non è ostacolare l’amministrazione, ma garantire che il Comune agisca con prudenza e nell’esclusivo interesse della collettività. Continuerò a vigilare senza guardare alle appartenenze politiche, ma solo alla tutela dell’interesse pubblico.”