La procura di Velletri ipotizza Falso in Bilancio. Il Sindaco Chiavetta: “Tempistica spaventosa”

Il sindaco della città di Nettuno Alessio Chiavetta

La procura di Velletri ipotizza Falso in Bilancio. Il Sindaco Chiavetta precisa: “I cittadini sappiano che si tratta di una ipotesi di accusa su criteri adottati che ci sono stati indicati dalla stessa Sezione di Controllo della Corte dei Conti. Sia chiaro che non è stato rubato un solo centesimo. Personalmente ho il massimo rispetto per il lavoro della magistratura e dimostreremo che tutto è stato fatto con serietà ed onestà”

“E’ mio dovere innanzitutto sottolineare il massimo rispetto verso l’attività di magistratura e forze dell’ordine – spiega il Sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta – anche se questa vicenda ipotizza un reato di falso in bilancio che lascia esterrefatti per molti aspetti: innanzitutto devo rispondere alla grande fiducia che i cittadini di Nettuno hanno riposto nel sottoscritto, e veder buttata in pasto all’opinione pubblica la mia immagine accostata alla parola arresto, è un meccanismo che suscita più di una perplessità sull’operato del PM procedente.

Dico innanzitutto che nessuno ha rubato un solo centesimo: e questo deve essere chiaro. I cittadini devono sapere che il reato di cui si parla, è riconducibile ad un una tesi accusatoria sui conti di bilancio riguardo l’applicazione assunta come sbagliata di criteri di redazione di bilancio. Criteri che sottolineo mille volte ci sono stati indicati dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti stessa.

Tutti devono sapere che questa vicenda si rivelerà l’ennesima bolla di sapone di una magistratura che a volte è rappresentata da esponenti che producono atti che portano persone come me ad essere sbattute sulle pagine dei giornali sconcertando i cittadini e l’opinione pubblica. E torno a dire che inorridisco se solo penso che c’era la possibilità che tali notizie sarebbero potute uscire in piena campagna elettorale. Cosa sarebbe accaduto? Che avrei probabilmente perso la mia corsa a sindaco per cosa? Per un ipotetico reato su criteri che ripeto ci sono stati dettati dalla stessa Corte dei Conti? So bene qual’è il loro obiettivo: unire le parole Chiavetta alla parola Arresto. Ma qui la gente sappia che nessuno ha rubato un solo centesimo. Si parla di errori di applicazione di criteri. Punto.

E’ noto che da tempo la Guardia di Finanza di Nettuno ha acquisito una serie di atti che riguardavano il bilancio e abbiamo sempre ritenuto che ciò avvenisse per una normale attività di controllo: e invece si scopre che tutto questo serviva a mettere in piedi un reato di falso ideologico. E’ evidente che c’è serenità assoluta da parte del sottoscritto e di tutti, sicuri di aver operato con onestà e serietà, soprattutto a fronte del fatto che su tali questioni la Procura della Corte dei Conti non ha osservato mai nulla ritenendo anzi la regolarità di questo bilancio. Domanda: come mai è invece la Procura penale ad ipotizzare un reato?

Tutto l’operato posto in essere dalla mia amministrazione è stato portato avanti sempre in piena sintonia con i dettami indicateci dalla Corte dei Conti avendo come unico interesse il risanamento economico dell’Ente.  

Si sarebbe alterato un bilancio? Sinceramente resto perplesso apprendendo che sarebbero stati chiesti degli arresti anche su illustri e specchiate figure istituzionali indicate all’ente Comune di Nettuno da alti funzionari di Stato. E resto ancor più inorridito sul fatto che tali richieste cautelari sono state sollecitate con una tempistica spaventosa: a ridosso delle votazioni.

Tutto questo mi fa luce su molti punti dubbi e rimasti oscuri a lungo, col mio impegno chiaro e forte di andare a fondo su questa vicenda e su tutte le vicende giudiziarie che ormai da qualche anno travolgono l’ente e sono trattate dalle stesse figure, negli stessi luoghi e modi”.