Criminalità sul litorale laziale, interrogazione di Sel al Ministro dell’Interno: “Occorre potenziare gli organici e gli strumenti degli organi inquirenti”

di Claudio Pelagallo

I deputati di SEL Ileana Piazzoni, Nazareno Pilozzi e Filiberto Zaratti chiedono con una interrogazione al Ministro dell’Interno “Se non ritenga opportuno prendere provvedimenti atti a potenziare gli organici, le capacità e gli strumenti degli organi inquirenti presenti sul territorio del litorale laziale al fine di agevolare il controllo del territorio e implementare le attività di contrasto delle organizzazioni criminali“. Le inchieste sulle infiltrazioni della criminalità organizzata sul litorale romano evidenziano quanto il terrirorio e le ammnistrazioni comunali siano oggeto di interesse da parte del mafie”. Situazione grave da sempre evidenziata da Sinistra Ecologia e Libertà e dalle associazioni antimafia: dalle indagini della DIA si evince come le mafie siano entrate nel tessuto economico della nostra regione. Arrivando persino a mettere le mani sugli appalti pubblici. La contiguità tra la cattiva politica, quella degli interessi e lobby locali favorisce spesso uno scambio di favori illeciti a danno della comunità locali. Un terreno sul quale i poteri criminali e delle mafie sono pronte a giocare un ruolo di primo piano per riciclare ingenti capitali di provenienza illecita.

Ecco il testo dell’interrogazione:

Interrogazione a risposta scritta

Al ministro dell’Interno

Per sapere Premesso che:

– come testimoniato dai processi APPIA e MITHOS pendenti innanzi al Tribunale di Velletri il territorio di Anzio e, più in generale, tutto il litorale pontino e romano, risultano fortemente infiltrati da organizzazioni criminali, tra cui ad esempio il clan Gallace;

– da una recente inchiesta della DDA di Roma infatti ”E’ stato accertato con costanti e specifici servizi come la permanenza abituale del GALLACE Bruno nelle località del litorale pontino (territorio compreso tra Anzio-Nettuno ed Ardea) che, per effetto della presenza massiva e ramificata di numerose famiglie appartenenti al medesimo ‘locale’ costituito da diverse ‘ndrine, garantisca una sorta d’immunità e tranquillità “ambientale” per la gestione degli affari illeciti”;

– nel territorio in oggetto risulta operativo altresì il clan dei casalesi, come attestano sia la sentenza emessa dal Tribunale di Latina il 16 novembre del 2012, sia la sentenza emessa dal Tribunale di Latina e confermata dalla Corte d’appello di Roma a carico di Pasquale Noviello ed altri per gravi reati aggravati dalle modalità mafiose;

– Inoltre, alcuni recenti episodi di cronaca confermano la presenza delle organizzazioni criminali: il 5 marzo del 2012, intorno alle 15, ignoti sparavano 6 colpi di pistola contro l’abitazione del vice sindaco di Anzio Patrizio Placidi, tale intimidazione di stampo mafioso è solo l’ultima in ordine ai danni di un amministratore comunale;

– la città di Ardea (RM) è storicamente caratterizzata da infiltrazioni mafiose, poiché già negli anni cinquanta vi si era insediato il boss Francesco Paolo Coppola, detto «Frank Tre Dita», e alla fine degli anni novanta e il 2000 diverse indagini della procura distrettuale hanno individuato pericolose organizzazioni di narcotrafficanti che comprendevano anche esponenti della ’ndrangheta ivi residenti (vedasi le relazioni della Commissione parlamentare antimafia dall’XI alla XIV legislatura);

– la notte tra il 29 e il 30 maggio del 2011 venivano assassinati, a colpi di pistola, in località Cecchina di Albano Fabio Giorgi di Ardea e Rabii Baridii di Roma, nell’agguato rimanevano feriti anche altri soggetti; le indagini della procura distrettuale antimafia di Roma individuavano gli autori della strage in alcuni soggetti contigui al clan Santapaola da anni attivi tra Ardea e Pomezia;

– il 26 maggio del 2012 venivano sequestrati, su richiesta della procura distrettuale di Reggio Calabria, numerosi beni al dottor Marcello Fondacaro già condannato in primo grado per associazione a delinquere di stampo mafioso in quanto sodale del clan calabrese dei Molè;

– nella città di Ardea negli anni passati sono stati compiuti eclatanti delitti che sembrerebbero di stampo mafioso: in particolare, il 17 giugno del 2007 veniva assassinato il pregiudicato siciliano Michele Di Grazia e il 4 gennaio del 2008 veniva assassinato il pregiudicato Alessandro Torni, già coinvolto nelle indagini per il delitto di Mario Guzzon;

– tra il 2009 e il 2010 venivano compiute numerose intimidazioni ai danni dei consiglieri del PDL Franco Marcucci e Nicola Tedesco (http://www.ilcorrieredellacitta.com/cronaca/attentato-incendiario-al-consigliere-nicola-tedesco.html) nonché nei confronti del bar ristorante B Palace;

– il 10 luglio del 2013 la vettura del giornalista Luigi Centore di Ardea subiva un grave incendio doloso (si tratta del secondo episodio intimidatorio nei confronti del Centore), secondo quanto apparso dalla stampa nelle settimane precedenti venivano incendiate altresì le auto del sindaco di Ardea Luca Fiori e del consigliere del pdl Marcucci ;

– il tessuto politico amministrativo del litorale a sud di Roma già in passato è stato infiltrato dalla criminalità organizzata come testimonia lo scioglimento del consiglio comunale di Nettuno nel dicembre del 2005:

per sapere

quali iniziative intenda intraprendere il ministero dell’interno per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni di stampo mafioso nel litorale laziale;

se non ritenga opportuno prendere provvedimenti atti a potenziare gli organici, le capacità e gli strumenti degli organi inquirenti presenti sul territorio del litorale laziale al fine di agevolare il controllo del territorio e implementare le attività di contrasto delle organizzazioni criminali;

F.to

Ileana Piazzoni

Nazareno Pilozzi

Filiberto Zaratti