Besson replica a Zaratti: “Acqualatina modello da imitare”. Ma dimentica di spiegare i debiti della società

Interrogazione Zaratti Sel,  Besson replica : “Acqualatina un modello da imitare”. Ma non dice niente sugli 80 milioni di debiti contratti e sulle ingenti perdite della rete idrica. Nettuno si schiera con i sindaci in rivolta, Anzio no.

di Claudio Pelagallo

Nei giorni scorsi, l’onorevole Filiberto Zaratti di Sinistra Ecologia Libertà, ha presentato un’interrogazione al presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas per verificare “Se non ricorrano le condizioni per disporre un’immediata verifica, anche attraverso l’acquisizione di documenti, accesso ed ispezione, delle modalità di gestione del servizio idrico integrato nell’Ato4 – Lazio meridionale e delle ultime determinazioni assunte”. Non è mancata la reazione di AcquaLatina per bocca dell’Amnistratore delegato Raimondo Besson.

L'on. Filiberto Zaratti, SEL
Raimondo Besson Ad di Acqualatina

La Società opera da sempre in osservanza di quanto previsto dalla normativa generale e di settore, confrontandosi con tutte le parti coinvolte a diverso titolo, dalle Istituzioni alle Associazioni dei consumatori – si legge in una nota della società – Si ricorda, in particolare, all’On. Zaratti che Acqualatina S.p.A. ha investito sinora oltre 150milioni di euro a servizio del territorio, risolvendo annose problematiche ed efficientando l’intero servizio. Si tratta dell’unico gestore del Lazio ad aver risolto il problema dell’arsenico entro i limiti stabiliti per legge, con un investimento di circa 17milioni di euro. Gli investimenti nella depurazione, poi, che ad oggi ammontano a oltre 35milioni di euro, hanno permesso di ottenere l’autorizzazione allo scarico sulla totalità dei depuratori gestiti e hanno concorso all’ottenimento delle uniche bandiere blu di tutto il litorale laziale. Questo solo per far riferimento ad alcuni degli obiettivi già raggiunti. Verrebbe da chiedersi perché tutto ciò non venga portato come modello, e anzi, al contrario, si faccia riferimento, come nelle affermazioni dell’On. Zaratti, alla gestione di Acqualatina come inadempiente”.  “Sono stupito – afferma Raimondo Besson, Ad di Acqualatina SpA – che l’On. Zaratti ritorni su argomenti già sviscerati e questioni archiviate da anni. Le argomentazioni che oggi si vorrebbe riproporre sono le stesse che a suo tempo, la Regione Lazio, proprio nella persona di Filiberto Zaratti, pose con una serie di quesiti ai quali l’Ato4 ha provveduto a rispondere dettagliatamente ed esaustivamente oltre cinque anni fa; questioni che, oltre ad essere superate dai fatti, sono state da anni archiviate dalla stessa Regione”.  Ma l’Amministratore di Acqualatina Besson (area PD) preferisce non dare spiegazione alcuna sulla gran mole di debiti che gravano sulla società, dai 60 agli 80 milioni di euro che hanno portato Acqualatina verso la crisi di liquidità, delle copiose perdite della rete idrica e degli aumenti delle tariffe fino a tre cifre.

Intanto si allarga il fronte dei Comuni favorevoli alla ripubblicazione del servizio idrico, ma contrari all’acquisto delle quote private di Acqualatina, l’operazione che vede favorevole il presidente della Provincia di Latina, Cusani PDL, che intenede scaricare i debiti contratti da acqualatina sul pubblico, (i comuni) quindi sui cittadini utenti . Agli 11 sindaci contrari – Aprilia, Bassiano, Pontinia, Formia, Cori, Roccagorga, Priverno, Lenola, Amaseno, Giuliano di Roma, Nettuno – si sono aggiunti ora quelli di Spigno Saturnia e San Felice Circeo. Nella mattinata di ieri, infatti si è tenuto un incontro tra i sindaci contrari alla delega a Cusani– alla riunione hanno partecipato anche Maenza e Castelforte in qualità di uditori -. Tra gli interventi decisi al termine della seduta, quello di approvare in Consiglio Comunale la proposta di delibera già firmata dagli 11 sindaci contrari alla mozione Cusani; coinvolgere nel processo la Regione Lazio e costituire un ufficio legale comune per produrre atti che tutelino i cittadini e i bilanci delle amministrazioni comunali”. Singolare, ma prevedibile, la non adesione al fronte dei comuni del sindaco di Anzio il pideillino Luciano Bruschini, che in queste giorni di roventi polemiche, non sembra interessato all’argomento, pur essendo primo cittadino di uno dei comuni più grandi della