La manifestazione presentata a Nettuno lo scorso 12 e 13 ottobre in onore di Marcantonio Colonna, non è stata solo occasione di festa e folcrore, ma, attraverso documentazione approfondita, studio e riproduzione dettagliata, un’autentica riscoperta del passato e una valorizzazione diffusione della conoscenza delle tradizioni storiche e culturali del luogo.
Ci sono almeno tre motivi per riconoscere alla Rievocazione Storica “ Nettuno a Vendemmiar s’appresta, per Marcantonio Onore e Festa” la sua importanza: la ricerca delle fonti storiche e la valorizzazione della memoria locale, lo spettacolo proposto che diventa valido veicolo di promozione culturale e turistica, lo spirito di forte aggregazione nella collettività locale.
Tutto questo spinto dalla conoscenza e volontà di preservare le testimonianze di un tempo, raccogliere e custodire i valori importanti di vita e cultura, e di trasmetterli alle prossime generazioni, offrendo la possibilità di un confronto a livello sociale, economico ed istituzionale nell’arco del tempo della città di Nettuno.
Dopo il successo della manifestazione, con una partecipazione cittadina numerosa e compatta, il tutto grazie ad una fattiva intesa tra l’Associazione Stella del Mare, i suoi collaboratori e l’impegno dell’Amministrazione Comunale, attenta a questo tipo di iniziative, l’Assessore Giulio Verdolino spiega le linee guida per proseguire questo percorso virtuoso:
Può la Rievocazione Storica diventare mezzo promozionale all’interno della politica economica del territorio?
“Certamente si, anzi può e deve diventare lo strumento principale di promozione, dato che rappresenta uno dei mezzi più immediati per la trasformazione in risorsa del patrimonio storico-culturale”.
“Ricostruzione di ambienti storici, la loro rivitalizzazione, la riproposta di avvenimenti storici nei luoghi dove questi sono accaduti e con la massima cura filologica di abiti, armi e attrezzeria – la cosiddetta Living History che il CERS sta già portando avanti con successo ad esempio al Palazzo Ducale di Venezia o alla Torre di Londra – diventano ad un tempo da un lato mezzo per il riavvicinamento dei cittadini al proprio patrimonio culturale e dall’altro veicolo di promozione turistica.
Definita quindi una serie di iniziative all’interno dei siti, che dovranno essere regolate e coordinate da preposti assessorati (turismo, attività produttive, spettacoli, cultura, etc.) vista la diversità sia di carattere storico, che architettonico e ambientale, che una tale risorsa presenta, rimane da capire come la manifestazione storica di piazza possa divenire a sua volta veicolo di promozione e rientrare in tale Politica”.
“Ritengo che tale tipo di manifestazione, e ne ho avuto prova nello scorso weekend, è un’ottima cassa di risonanza perché riesce ad attirare i cittadini dei paesi vicini, ma dobbiamo ancora impegnarci per farle assumere una dimensione più confacente anche a quelle che sono le direttive in materia dettate dalla Comunità Europea, laddove risulta chiaro che qualsiasi evento culturale debba perdere la connotazione di ornamento o semplice intrattenimento, ed allargarsi a quello di formazione, indispensabile dunque per lo sviluppo economico, non meno per quello civile”.
Come fare per evolversi in tale direzione ?
“Ad esempio coinvolgendo nell’evento gli artigiani locali, sia per la realizzazione e l’allestimento di strutture, abiti, armi, etc… ma anche per dimostrazioni in piazza di antiche Arti e Mestieri. In questo modo si verrà a creare un circuito di attività formative in ambito artigianale durante tutto l’arco dell’anno (pensiamo ad esempio a seminari o laboratori di sartoria, falegnameria artistica, etc…)”.
“Ritengo personalmente che la Rievocazione Storica presentata dalla “Stella del Mare” possa divenire per Nettuno veicolo di promozione turistica e di recupero storico-culturale, ma dobbiamo lavorare già da ora per valorizzare le risorse storico/monumentali individuate sul territorio attraverso eventi che, aldilà del mero effetto spettacolare, rivestano un ruolo di stimolo per attività formative e di conseguenza di possibile sviluppo in ambito occupazionale.
Certo è un cammino lungo e difficile, ma non impossibile”.