Nettuno- Occupata ex casa di riposo Tosi. La condanna del sindaco Chiavetta

La ex casa di risposo "Tosi" in via Romana a Nettuno

Un gruppo di persone ha occupato i locali della ex casa di riposo comunale Tosi. Tra questi un’intera famiglia con i bambini. Da tempo la palazzina he ospitava gli anziani di Nettuno era disabitata. Gli occupanti hanno approfittato della momentanea assenza del custode. L’occupazione abusiva ha visto la dura reazione del sindaco Alessio Chiavetta. L’occupazione abusiva dei locali della Casa Tosi viola ogni regola di legge e va contro all’obbligo dell’Amministrazione di tutelare i beni del Comune di Nettuno in quanto patrimonio della Città e di tutti i cittadini: per questo motivo, per il Sindaco Alessio Chiavetta è doveroso esprimere una condanna dell’occupazione di tali spazi. “La nostra Amministrazione è impegnata quotidianamente, con volontà e con dedizione, nel tentare di trovare soluzioni per problematiche figlie di una crisi che continua a crescere – spiega il Sindaco Alessio Chiavetta – So bene le difficoltà che purtroppo si ritrova a dover affrontare un sempre crescente numero di persone, ma quello che ho sempre respinto, a qualsiasi livello, è l’uso della prevaricazione e dell’illegalità. Invito dunque le persone che si sono rese responsabili dell’occupazione abusiva di non continuare a rendersi autori di un atto illegale, atto di cui abbiamo già fatto la dovuta segnalazione alle forze competenti, e li esorto a ragionare sulle conseguenze di quanto fatto. Ritengo però quantomeno singolare alcune coincidenze: innanzitutto mi chiedo come mai compiano un gesto dalle così gravi conseguenze delle persone che sono state assistite dalle Istituzioni con fattivo impegno. L’Assessore ai servizi sociali, Cinzia Scanu, mi ha relazionato sul fatto che le persone che sono entrate abusivamente nella Tosi, hanno percepito il contributo di aiuto alle famiglie, hanno l’esenzione alla mensa scolastica ed inoltre l’esenzione al trasporto. Mi chiedo cosa spinga queste persone a compiere un gesto che avrà come immediata conseguenza la perdita del diritto al posto in graduatorio per l’assegnazione di una casa popolare. E uno degli occupanti è tra le prime posizioni in graduatoria, e dunque vicinissimo ad ottenere quanto sperato. Come mai un gesto così sconsiderato? E poi ci sono bambini in quella casa. Come andranno a scuola, come possono stare in una casa dove non c’è luce, gas, riscaldamento e acqua. La contemporaneità di questa occupazione con la seduta del consiglio comunale odierno, infine, mi lascia perplesso”.