Riunione presieduta dal consigliere Mingiacchi, in presenza dei dirigenti Santaniello e Droghini. Dibattito sulle procedure di gara e sui criteri di assegnazione, tra le polemiche…
di Roberta Sciamanna
Prima riunione per la commissione trasparenza ad Anzio, a piazza Cesare Battisti, presieduta dal capogruppo del Pd Andrea Mingiacchi. Si è riunita ieri per fare chiarezza sulla gara a procedura aperta per l’affidamento del servizio di refezione scolastica. Una serie di criticità erano state sollevate proprio da Mingiacchi in un’interpellanza, in cui si chiedevano spiegazioni sui requisiti d’accesso al bando e sulle procedure di gara. Al di là degli aspetti tecnici non era mancata la polemica scattata a seguito ad una lettera inviata dalla dirigente della Pubblica Istruzione, Angela Santaniello, al sindaco Luciano Bruschini, al segretario generale Pompeo Savariano, e al presidente della Commissione Pubblica Istruzione Velia Fontana. Nel documento la dirigente Santaniello ripercorreva l’iter della procedura di gara per l’affidamento del servizio mense, specificando che nel periodo in cui era stato redatto il capitolato, la stessa non era in servizio e la direzione della Pubblica Istruzione era stata affidata ad Aurelio Droghini. Entrambi i dirigenti erano presenti in commissione, ieri pomeriggio, per chiarire al pubblico in aula – c’era anche la componente genitori della commissione Mense – gli aspetti legati all’appalto. “Il mio è soltanto il racconto di una storia amministrativa – ha detto la Santaniello – che al mio rientro ha dato vita ad una collaborazione con il responsabile unico del procedimento”. Ha esordito così la dirigente partendo dalla lettera che aveva sollevato polemiche da più parti, anche in risposta al consigliere Danilo Fontana che aveva alluso ad una “excusatio non petita”. “Non ho ancora capito con chi dobbiamo parlare – ha attaccato Fontana – Con la Santaniello o con Droghini? Chi risponde delle questioni relative alla gara? Ora la Santaniello viene qui a dire che se sono stati fatti dei danni la colpa non è sua. Chiedo l’acquisizione degli atti”. A smorzare i toni è stato Mingiacchi, che presentando la linea di trasparenza che si intende dare alla città, ha spostato la discussione sui lati tecnici, tirando in ballo i requisiti d’accesso al bando per le mense. “Ritengo eccessivo che si stabilisca come capacità tecnica un fatturato pari a 8 milioni di euro, come quello del triennio 2011/2013. E’ troppo elevato e si rischia di penalizzare la competitività delle piccole aziende”. Una cifra cautelativa, a detta della Santaniello, “e le aziende giovani potranno avvalersi dell’istituto dell’avvalimento”. 18 aziende parteciperanno al bando. Tra gli elementi di novità nel nuovo appalto l’introduzione della pizza nei pasti, e del pesce fresco, una volta a settimana, nonostante il consigliere Davide Gatti, della Commissione Mense, abbia contestato l’utilizzo dell’alimento pizza, “poco idoneo alle scuole primarie dell’infanzia. Per quanto riguarda la filiera corta – ha poi proposto – ritengo che il raggio dei km vada ridotto da 200 a 100”. Sul capitolo centri cottura, in stato disastroso, ha spostato l’attenzione il consigliere Eugenio Ruggiero, insistendo sulla necessità di intervenire sui centri della Falcone e del Collodi per la messa a norma.