Dopo le proteste dei lavoratori ex lsu per i tagli negli appalti delle pulizie, il sindaco Chiavetta ha scritto al ministro dell’Istruzione e al presidente Renzi per comunicare lo stato di disagio
“Ripristino dei fondi del Ministero dell’Istruzione”. E’ l’oggetto della lettera che il sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta, ha inviato al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, a seguito dello stato di agitazione degli ex lavoratori socialmente utili che si occupano della pulizia delle scuole del territorio. A causa dei tagli ministeriali nei confronti delle ditte che hanno in appalto il servizio esternalizzato di pulizia, circa 40 lavoratori di Nettuno dovranno fare i conti con la riduzione delle ore di lavoro e, di conseguenza, dello stipendio. Nei giorni scorsi gli ex lsu hanno manifestato fuori dal Comune, chiedendo un incontro con il sindaco e sollecitando maggiore coinvolgimento nella loro causa, a tutela del diritto al lavoro. Il 27 febbraio Chiavetta ha scritto a Renzi: “Egregio presidente del Consiglio, le scrivo per comunicarle che nelle scuole del nostro Comune si è creato uno stato di disagio dovuto ad una perdurante difficoltà che sta vivendo il personale addetto alle pulizie, disagio che ha avuto ripercussioni sul servizio stesso e sulla qualità dell’ambiente frequentato dai giovani alunni delle scuole. In qualità di sindaco – si legge nella lettera – ho già provveduto ad allertare il ministero dell’Istruzione di questa situazione, chiedendo spiegazioni precise che possano chiarire i motivi di questo stato di disagio, dovuto sostanzialmente al depauperamento effettuato dallo Stato sulle risorse economiche destinate alla scuola. Credo che il nostro sia un piccolo segnale che debba essere considerato un campanello d’allarme generale da non sottovalutare, che investe lo Stato in tutta la sua responsabilità nei confronti della società, dei giovani e dei lavoratori. Visto l’impegno promesso dal suo nuovo governo di risanare l’Italia partendo dalle scuole, così come da Lei affermato durante la sua prima uscita ufficiale presso una scuola di Treviso, le chiedo di compiere un primo passo importante come quello di ridare all’Istruzione le risorse economiche che le erano state precedentemente sottratte. Avendo inoltre Lei ricoperto la carica istituzionale di sindaco di Firenze, sa bene che non si può chiedere ai comuni di intervenire in un ambito che non rientra nelle competenze di un ente pubblico, che non può intervenire fornendo risorse extra impossibili da reperire. Le chiedo pertanto di dare indicazioni al ministero dell’Istruzione di farsi carico delle proprie competenze”.