[Fonte http://giovannidelgiaccio.wordpress.com/]
La relazione completa della Ragioneria generale dello Stato che contesta al comune di Anzio, tra i tanti punti, gestione relativa al personale, ai dirigenti e ad incarichi esterni
Una premessa è necessaria e vale come attenuante generica: le norme sulla pubblica amministrazione cambiano di continuo, quelle sulle assunzioni negli enti locali non ne parliamo, quindi non è facile stargli dietro. Detto questo ciò che emerge dalla relazione completa della Ragioneria generale dello Stato nei confronti del Comune di Anzio fornisce un quadro disarmante della gestione relativa al personale, ai dirigenti, agli incarichi esterni.
Quando i giornali parlavano di scarsa trasparenza, quando Paride Tulli dall’opposizione o Mario Pennata dalla maggioranza sollevavano alcune questioni erano considerati alla stregua di scemi del villaggio. Erano trattati con la stessa superficialità che notiamo adesso di fronte alle contestazioni, messe nero su bianco, dai servizi ispettivi di finanza pubblica. Che in molti casi affermano ciò che danni si andava denunciando. In altri (pochi), invece, riconoscono che l’ente ha agito secondo le norme.
Norme presumibilmente violate, sentenze della Corte dei conti, pareri, cavilli, c’è molto di questo nella relazione ma ci sono anche accuse precise che spiegano e approfondiscono i 27 punti già noti per sommi capi. Il Comune “non ha provveduto ad adottare atti formali di ricognizione delle spese di personale e della loro incidenza sulle spese correnti”. Tra il 2007 e il 2012 a fronte di una diminuzione del personale la spesa è aumentata di oltre 800.000 euro “con un aumento percentuale pari all’8,89%”
Quando si diceva che le dotazioni organiche cambiavano di continuo, per esempio, il sindaco rispondeva che erano le norme. Ora l’ispezione dice che “il ricorso a successive modifiche e integrazioni dei provvedimenti adottati vanifichi l’efficacia di tale strumento di programmazione”. Singolare quello che è avvenuto con le mobilità esterne. Durante la verifica, per ciascuno dei casi “non è stata fornita copia del relativo avviso di mobilità che l’ente sostiene essere stato pubblicato all’epoca sul sito web”. Sul quale, invece, è notorio, la trasparenza non è mai stata il massimo. Degli avvisi, comunque, non c’è traccia: “non è stato possibile esaminare”. Messi sul web, come sostiene il Comune, e volatilizzati…
Sulle procedure di stabilizzazione, avviate nei casi contestati solo dopo procedura presso l’ufficio provinciale del lavoro, l’ispezione ritiene “che maggiore trasparenza e correttezza avrebbero richiesto il rituale avviso pubblico”.
Singolare quanto avvenuto con il Centro orientamento al lavoro, misterioso oggetto (ben remunerato) del Comune. I due incarichi “sono stati conferiti senza l’esperimento di una procedura comparativa” prevista dal regolamento comunale e “va evidenziato che i due collaboratori erano stati in precedenza selezionati dall’agenzia di lavoro interinale Orienta che in un primo momento ha fornito lavoro interinale per il funzionamento dello stesso centro”.
Non solo, mentre il Comune scrive che “le spese ascrivibili alla tipologia studio e consulenze è pari a zero”, l’ispezione rileva i soldi spesi e la “non regolarità” degli incarichi affidati. Così come la mancata comunicazione alla Funzione pubblica di tutti gli incarichi, comprese le difese in giudizio dell’ente. Una “pezza” viene messa a ispezione in corso e sul sito web del Comune (altra “invenzione” di chi denunciava….) ”seppure in maniera frammentaria” qualcosa appare. Peccato che “non c’è un unico elenco”. Ognuno va per suo conto.
Vengono rilevate, inoltre “cospicue risorse” inerenti “convenzioni con soggetti pubblici e privati diretti a fornire ai medesimi soggetti, a titolo oneroso, consulenze e servizi aggiuntivi rispetto a quelli ordinari”.
Singolare quello che avviene con i compensi per incentivare la produttività e il miglioramento dei servizi. Si va dall’estate 2010 al progetto Bandiera blu, dal porto al museo, al recupero morosità delle mense scolastiche, fino al recupero Ici e Tia, dalla manutenzione delle strade alla sicurezza estiva. “Si segnala la genericità nella descrizione delle attività affidate al personale” ma addirittura l’approvazione in giunta – per le iniziative del 2013 “in data successiva a quella dello svolgimento”!!!
Singolare quello che avviene con la Tia. Oggi i cittadini pagano i crediti inesigibili, ma al personale è stato liquidato un compenso aggiuntivo perla Tia evasa e l’ispezione parla di “erogazione non consentita di compensi incentivanti”. Comunque “senza entrare nel merito in questa sede si pone la questione di ritenere ammissibile o meno che i proventi di tali progetti possano essere utilizzati per corrispondere ai titolari di posizione organizzativa compensi aggiuntivi al normale trattamento accessorio”.
Le posizioni di alta professionalità conferite dal segretario? “Non in linea” e decise “senza delibera di giunta che le istituisca”.
Rispetto alle indennità di risultato dei dirigenti (aumentate negli ultimi anni) si rileva che “in nessun atto viene indicata la percentuale assegnata e l’indennità di posizione attribuita dal 2009 in poi risulta più alta di quella indicata nel contratto”. A fronte di questa contestazione “in sede di verifica nessun atto ufficiale è stato fornito dal Comune che formalmente giustifichi tale incremento”. Certo è che “si evidenzia una assoluta mancanza di trasparenza nel non definire esattamente, nemmeno nei singoli contratti con i dirigenti, né l’importo né la percentuale dell’indennità di risultato”.
Il riferimento alle indennità per il nucleo di valutazione per l’ex direttore generale e il segretario erano già note e vengono ribadite. Secondo l’ispezione non ne hanno diritto avendo già ben altra retribuzione. E chissà che proprio mentre si lamentava con il “Corriere della sera” dei “tagli” ai maxi stipendi lo stesso segretario non percepisse i diritti di rogito oggi in parte contestati dall’ispezione…
Segretario al quale viene garantito il cosiddetto “galleggiamento” che lega la sua retribuzione a quella dei dirigenti e per il quale “si ritiene che maggiore trasparenza e correttezza dell’azione amministrativa avrebbe richiesto un provvedimento amministrativo”….
Già: trasparenza, correttezza. Ci siamo sgolati e leggere queste pagine non fa piacere. Sapere che il proprio Comune è stato gestito, secondo gli ispettori, in modo diciamo singolare non è bello. Apprendere negli ambienti che secondo i diretti interessati e il sindaco sarà una bolla di sapone è ancora peggio.
[Fonte http://giovannidelgiaccio.wordpress.com/]