Interrogazioni in consiglio comunale di Bernardone e Gatti che hanno chiesto che venga impedito il trasferimento della sede di Anzio2
Tutti uniti in consiglio comunale contro la chiusura del commissariato di Polizia. Nell’assise cittadina di ieri, a Villa Sarsina, la questione del trasferimento della sede di Anzio2 – dopo i tagli minacciati dal Ministero degli Interni – è tornata prepotentemente a galla con due interrogazioni e le rassicurazioni del vicesindaco Giorgio Zucchini. Il consigliere Davide Gatti, di Fratelli d’Italia, ha lanciato l’allarme sul dimensionamento delle forze di sicurezza sul territorio. “La Polizia di Mare ha tolto la sua unità di pattugliamento in mare dal porto di Anzio – ha detto in fase di interrogazioni – con l’evidenza di una minore sicurezza in mare nei mesi estivi. Poi il Ministero degli Interni vuole togliere il Commissariato di Anzio, ovvero non vuole più pagare la sede”. Sull’onda della spending review infatti, la sede di Anzio2 rischia di essere trasferita nella caserma per Ispettori di Santa Barbara a Nettuno, e nei mesi scorsi il Comune aveva prospettato, come soluzione, di riconsiderare il contratto di locazione con il ministero degli Interni, con un comodato gratuito. Altra ipotesi, un ridimensionamento del costo d’affitto.
“Come Fdi-An siamo contrati al fatto che il Comune si debba far carico della sede della Polizia di Stato ad Anzio 2 – ha detto Gatti – ma siamo molto più contrati al fatto che si spenga una luce di sicurezza in quel quadrante della città. Sono arrivate anche notizie fondate ad alcuni dirigenti di un’imminente ridimensionamento anche dei Vigili del Fuoco, con il comando di Anzio che sembra stia per perdere un’autobotte e una scala lunga, senza la quale bisogna aspettare un mezzo in arrivo da Roma per intervenire dal terzo piano in poi. Chiedo un intervento deciso del sindaco presso il Ministero per sapere qual è il progetto di riorganizzazione della sicurezza sul nostro territorio”. A chiedere rassicurazioni all’amministrazione è stato anche il consigliere Ivano Bernardone, che in un’interpellanza ha chiesto quali iniziative sono state assunte dall’amministrazione per dare seguito alla volontà del vicesindaco Giorgio Zucchini “Per sensibilizzare il Ministero degli Interni rispetto al problema, e per chiarire la disponibilità gratuita dello stabile adibito a commissariato”. Il consigliere del Pd ha ricordato il processo di riqualificazione avvenuto nel quartiere di Anzio 2 a partire dal 2002 ad oggi, data di apertura del commissariato nella sede di viale Nerone.
“La città di Anzio a fronte del notevole aumento di residenti – ha detto Bernardone – sta subendo una vera e propria desertificazione sotto il profilo dei servizi al cittadino. La chiusura del Tribunale, dello sportello di Equitalia, hanno ricadute determinanti sulla qualità dei cittadini. Rinunciare anche al Commissariato significa spogliare la città di servizi vitali, quali ufficio stranieri, passaporti, denunce. L’esigenza di sicurezza è tra quelle più reclamate dalla cittadinanza, tanto che il consiglio comunale ha recentemente deliberato, con voto unanime, l’insediamento di una commissione consiliare speciale sicurezza. Voglio sapere quale esito hanno prodotto le eventuali iniziative avviate e quali reali possibilità sussistono di conservare ad Anzio il Commissariato di Polizia”. Dal vicesindaco Giorgio Zucchini sono arrivate garanzie: “Al momento la situazione non è ancora decisa, stiamo sollecitando il Ministero facendo presente la situazione e abbiamo dato la disponibilità dell’amministrazione a rivedere il contratto d’affitto, ridimensionando il prezzo o facendo un comodato d’uso gratuito. Faremo qualunque cosa per non perdere il Commissariato”.