[Fonte http://giovannidelgiaccio.wordpress.com/]
Mancava una firma, è arrivata di recente. Non solo via Cupa, Bambinopoli e Villa Adriana, interventi edilizi in centro finiti a carte bollate, adesso anche un palazzo di sei piani tra via Risorgimento, via Fanciulla d’Anzio e via Luigi Mazza.
L’approvazione – dopo un’attesa durata a lungo – è arrivata con la firma del responsabile dell’urbanistica. Significa che è tutto a posto e si può procedere. Quello dell’intervento è uno spazio praticamente vuoto, dove si trova un palazzo ormai rudere, ma per il quale si ripropone l’annosa vicenda delle altezze.
Il piano regolatore è chiaro, per gli immobili al di sotto della ferrovia in caso di “demolizione e nuova costruzione” si può superare il limite dei 7,5 metri imposto al di sopra della linea ferroviaria. Una norma che è stata sviscerata anche nelle aule della giustizia amministrativa e che ha trovato ormai una sua definizione.
E’ chiaro che per gli spazi al di sotto della ferrovia si può derogare alle altezze e che la dicitura “e nuove costruzioni” riguarda anche lotti dove non c’era nulla da demolire. Quello che il Consiglio di Stato, semplificando, ha definito – decidendo per Villa Adriana – è che le altezze sono quelle di tutti i palazzi circostanti e non solo quelle ai lati.
Se per via Cupa c’era stato un “giro” di lotti e pareri, finito con la rinuncia a un piano del nuovo palazzo, Villa Adriana è rimasta al palo perché le altezze previste andranno riviste secondo le indicazioni del Consiglio di Stato e difficilmente l’investimento sarà remunerativo come si poteva immaginare inizialmente. Non dimentichiamoci, poi, che siamo in tempo di piena crisi. Per Bambinopoli, invece, dopo una lunga disputa che ha visto protagonista anche un comitato di cittadini, il Comune ha revocato la concessione. E’ in atto un contenzioso e si vedrà come andrà a finire.
Ora arriva il nuovo intervento edilizio (a due passi dallo stesso Bambinopoli) già contestato da alcuni residenti della zona che rivendicano, fra l’altro, il “diritto di veduta”. Anche la storia di Villa Adriana era iniziata così.
[Fonte http://giovannidelgiaccio.wordpress.com/]