L’ex sindaco: “La Corte dei conti nella sua relazione evidenzia diversi problemi, altro che promozione”
L’ex sindaco Vittorio Marzoli replica alla nota del comune in cui il sindaco vantava l’approvazione della Corte dei Conti sulla gestione del bilancio dell’ente, sostenendo che si tratta di una lettura parziale della relazione della Corte, che in realtà per la gran parte critica l’operato dell’amministrazione. “Al Sezione Regionale di Controllo per il Lazio della Corte dei Conti, il 31 marzo scorso ha emesso la deliberazione n° 41 del 2014, pubblicandola il 14 aprile – fa sapere Marzoli – dove si approva in via definitiva la relazione avente come oggetto la valutazione delle misure adottate dall’Amministrazione Comunale di Nettuno a seguito della verifica svolta, dalla stessa Corte, ai sensi della Legge 131/2003, sui bilanci del Comune dal 2006 al 2010.
La deliberazione contiene una relazione nella quale si evidenzia la valutazione sulle misure correttive adottate dall’Amministrazione Chiavetta al fine di eliminare le irregolarità amministrative contabili e le criticità gestioneli, rilevate nella deliberazione della Corte dei Conti n° 5/2012, dove si sono esaminati gli esercizi di bilancio 2006/2010 con proiezioni sul 2011. Non voglio fare polemica sterile – sottolinea Marzoli – ma invito a leggere tutto il contenuto della Relazione e non solo i tre brevi passaggi citati nel comunicato stampa a firma di Chiavetta che, presi da soli, non evidenziano assolutamente il reale valore dell’atto, che aggrava le perplessità sul modo di gestire i bilanci comunali degli ultimi sei anni, che hanno evidenziato la leggerezza e l’approssimazione tecnico-politica nell’affrontare problemi dovuti alla mancanza di certezza delle entrate, alla esagerata lievitazione dei residui, ma soprattutto al livello delle spese inutili registrate ogni anno”. L’unica perplessità è che a muovere i rilievi sull’operato di bilancio della giunta Chiavetta sia proprio Marzoli, che non passerà alla storia per la buona amministrazione. L’ex sindaco commissariato per mafia, in meno di due mandati trascinò il comune sull’orlo del dissesto finanziario e tre anni di gestione commissariale sono a mala pena riusciti ad evitare il tracollo.