Mancata trasparenza, gli esponenti del Pd attaccano Bruschini sul bilancio 2013 di prossima approvazione. Agli atti mancano i documenti richiesti per legge
Hanno chiesto al Prefetto di fare chiarezza sulle procedure di approvazione del bilancio consuntivo 2013, dopo le sollecitazioni andate a vuoto sulla trasparenza degli atti. I consiglieri comunali Ivano Bernardone, Maria Teresa Lo Fazio e Andrea Mingiacchi hanno scritto al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, per invalidare l’ordine del giorno della seduta di bilancio prevista per martedì prossimo a Villa Sarsina. Il rendiconto di gestione 2013 che andrà approvato non rispetta, secondo i consiglieri, le prescrizioni dell’articolo 227 del decreto legislativo 167/2000. A disposizione dei consiglieri comunali non sarebbero stati messi gli atti da allegare: relazione dell’organo esecutivo, relazione dei revisori dei conti, elenco dei residui attivi e passivi. Il Pd contesta la mancanza, inoltre, dei bilanci degli enti controllati e quindi della società Capo d’Anzio. “L’assenza agli atti di questi documenti – dicono i consiglieri del Pd – è risultata palese nella seduta della Commissione Bilancio del 22 aprile, peraltro non valida per assenza del numero legale. Ribadiamo la necessità di acquisire gli atti necessari ed evidenziamo il palese rischio di illegittimità degli atti”. “Abbiamo inviato al prefetto Pecoraro una segnalazione sulle incompletezza della documentazione relativa al bilancio consuntivo – rincarano la dose gli esponenti della segreteria del Pd – e ci aspettiamo un suo intervento sulla giunta di Anzio per il ripristino della legalità. Infatti, nonostante l’avvicinarsi della scadenza ultima, prevista per il 29 aprile 2014, e le ripetute sollecitazioni, ad oggi l’amministrazione Bruschini non ancora fornito tutte le informazioni necessarie per una discussione consapevole del documento finanziario. Eppure la legge è chiara: le carte devono essere rese pubbliche e disponibili almeno 20 giorni prima dell’approvazione. È evidente l’intento della giunta di rendere difficile la lettura dei dati e nascondere, così, le varie manovre che attraverso il bilancio vengono effettuate a danno dei cittadini. Per giustificare la mole di crediti attivi di difficile o impossibile riscossione – continuano dal Pd – l’amministrazione, durante il consiglio comunale del 23 aprile scorso, ha illustrato la situazione dei crediti maturati tra il 2005 e il 2013, che per la sola voce dei rifiuti solidi urbani ammonta a circa 23 milioni di euro. In realtà si tratta di somme non disponibili in quanto non sono ancora state incassate per inefficienza. Come conseguenza diretta, per compensare questi mancati incassi, la giunta di centrodestra ha aumentato la Tares del 2013 di circa il 20 percento, a danno dei contribuenti onesti. Questo significa che se non riusciamo, insieme a tutti i cittadini di Anzio, a rendere trasparente i conti del Comune sarà difficile costringere la giunta Bruschini a tagliare le spese inutili per ridurre le tasse e migliorare i servizi”.