La rabbia di Sel: “Si rimuova subito il mostro di cemento”

Duro intervento di Sinistra Ecologia e Libertà sulla vicenda della Icem e dei lavori al porto neroniano, bloccati per sospetti di mafia sulla ditta

Una vicenda “vergognosa”, la definisce il circolo di Sinistra Ecologia Libertà di Anzio, quella dei lavori al porto neroniano, che hanno avuto epilogo nella sospensione dell’appalto alla ditta Icem, società di Minturno aggiudicataria per l’intervento di protezione al molo. L’azienda era risultata colpita da un’interdittiva antimafia per vicende avvenute in Calabria. Gli esponenti di Sel promettono battaglia affinché il mostro cementizio venga eliminato e sostituito da manufatti più compatibili con l’importanza e l’estetica del luogo. “Siamo indignati per la vicenda Icem – dicono – Non possiamo che constatare come le istituzioni tutte, sorde agli allarmi dei comitati e dei cittadini che si sono battuti per la salvaguardia di uno dei più importanti monumenti storico-archeologici di Anzio, siano andate avanti in modo vergognoso, piegandosi agli appetiti speculativi e affaristici di persone e ditte poco raccomandabili. Vergogna all’Ardis – proseguono – e a coloro che hanno stabilito come prioritario ed urgente il lavoro del molo, saltando valutazioni e procedure di impatto ambientale, prestando altresì poca attenzione alle ditte appaltatrici; alla Soprintendenza Archeologica di Roma Sud che con fare superficiale e complice, ha autorizzato tali lavori senza apporre vincoli di eseguibilità, ed ancora al sindaco di Anzio e alla sua giunta per non aver vigilato sull’andamento dei lavori, nonostante le palesi violazioni, per non aver comminato multe quando si doveva, e soprattutto per non aver tutelato a sufficienza un monumento storico custode delle nostre origini e della cultura anziate, oltre che potenziale volano di un’economia sana basata sul turismo, ora fortemente  danneggiata per la bruttura di quella irriverente colata di cemento. Si vergognino, infine, il sindaco Bruschini e l’assessore Attoni, per non aver voluto raccogliere le istanze dei comitati cittadini, sostenute da oltre 1200 firme, che chiedevano di vigilare e di aprire tavoli di confronto: richieste ignorate, che si spera peseranno in modo significativo alle prossime elezioni comunali”. Da Sel la richiesta di ricorrere, al più presto, all’avvio di lavori di consolidamento della falesia su cui sorgono i resti dell’antica villa Imperiale “oggi minacciati da crolli improvvisi che minano anche la sicurezza dei cittadini”.