Ieri in consiglio comunale è stato approvato il rendiconto 2013 tra le polemiche legate alla Corte dei Conti e alla relazione dei revisori
Con la notizia dell’ultima ora, resa pubblica poche ore prima del consiglio comunale – Corte dei Conti che chiede chiarimenti sui bilanci – bisognava vedersela. Le prime tre ore sono andate a rilento (adesso le interrogazioni sforano perfino le due ore), la discussione è decollata solo a fine consiglio. Sul rendiconto 2013, approvato con 14 voti favorevoli e 8 contrari, si sono riaffacciate molte delle storie già ascoltate nella seduta del 23 aprile, quando l’opposizione aveva contestato il mancato accesso agli atti che andavano allegati al bilancio. Poi il parere negativo dei revisori dei conti aveva fatto saltare la seduta, rimandata al 20 maggio, e soltanto 24 ore prima di questa seconda convocazione si era venuti a sapere che il parere era tornato positivo. “La volta scorsa ci avete accusato di aver detto il falso – ha detto Ivano Bernardone (Pd) – e che gli atti non mancavano. Oggi la prova non solo che non diciamo il falso ma che la relazione dei revisori neanche era nella mani del consiglio. La rettifica del parere dei revisori tra l’altro è stata firmata solo da due dei tre revisori, e non è valida”. “Effettivamente siamo venuti in possesso dei documenti il 19 maggio – ha ironizzato Danilo Fontana (Lista De Angelis) – Siamo rassegnati”. A difesa del lavoro dei revisori dei conti il sindaco Luciano Bruschini. “Non capisco perché si deve mettere in discussione il lavoro dei revisori. I cambiamenti da fare nella relazione erano solo formali”. L’assessore alle Finanze Giorgio Zucchini, ricordando i sette punti contestati dai revisori, ha parlato di errori formali, alcuni “più leggeri” di altri per ammissione dello stesso collegio. “I residui attivi e passivi sono stati caricati erroneamente dal tesoriere – ha spiegato riferendosi ad una delle contestazioni, relativa al mancato riscontro con la Tesoreria – Serviva solo più attenzione, si tratta di episodi che non accadranno più. Da questo bilancio emerge un dato: esiste un avanzo di amministrazione di 8 milioni di euro. Ciò significa che una parte dell’attività non è stata svolta. Se non avessimo un prelievo fiscale forte da parte dello Stato, con i nostri soldi potremmo operare in maniera tranquilla. Adesso bisognerà capire quali progetti non sono stati realizzati”. Ad aprire il capitolo Corte dei Conti è stato però Bernardone. “La lettera del 21 marzo contesta al Comune una serie di obiezioni di una gravità inaudita. Le spese correnti sono aumentate del 14&, mancano 3,5 milioni di euro agli incassi, che sono passati dal 78% al 66%. Proponiamo di rimandare al 30 giugno l’approvazione del bilancio”. Con un lungo intervento è stato Candido De Angelis a proseguire il discorso. “I consuntivi 2011 e 2012 sono stati approvati fuori ogni tempo massimo. In qualunque altro comune d’Italia questo avrebbe portato a un commissariamento. Il parere positivo dei revisori è arrivato solo perché il dirigente Pusceddu il 16 maggio ha firmato una determina sul riaccertamento dei residui attivi e passivi. Zucchini può tagliare quello che vuole ma qui il problema vero sono i residui e la situazione è pesante. Rischiamo il tracollo – ha continuato De Angelis – Tutto il Consiglio avrebbe dovuto controllare cosa stava succedendo in questi anni e forse a questo punto non si sarebbe arrivati. La Corte dei Conti ha invitato il Comune a ridurre l’importo dei residui attivi, tuttora troppo elevato. Nel 2013 c’è stato un aumento forsennato dell’attività, al contrario di quanto è stato detto qui oggi. C’erano dirigenti intenti a firmare ogni giorno determine. Sono veramente preoccupato per la situazione a cui siamo arrivati oggi”. Ha replicato Bernardone. “Vero, la colpa è del consiglio comunale che non ha vigilato ma te, Candido De Angelis, stavi a fianco a Bruschini fino a qualche anno fa e hai partecipato a quel tipo di gestione prima di me”. In posizione di difesa anche il sindaco. “Invito De Angelis a verificare quanti erano i residui nel 2007, quando c’era lui a fare il sindaco. 9 milioni di residui attivi sui rifiuti me li trovo dalla precedente gestione. Le difficoltà che oggi ha il Comune derivano dal patto di stabilità, non si possono accendere mutui, tutto va fatto con le spese correnti e questo ha un peso”.