Revisori, il parere negativo… e quello positivo sul bilancio

Il Collegio dei revisori un mese fa aveva bocciato il rendiconto 2013. I rilievi sono stati rimossi

il parere non favorevole

di Roberta Sciamanna

In prima battuta era stato negativo – era fine aprile – il parere del Collegio dei revisori dei conti che aveva bocciato il rendiconto 2013 e costretto a rimandare il consiglio comunale di venti giorni.  Quello positivo, necessario a tenere in piedi la seduta di bilancio saltata dal 29 aprile al 20 maggio, è stato messo a disposizione dei consiglieri sempre all’ultimo momento, lunedì scorso, un giorno prima del consiglio. Ma è arrivato. Questi  i sette punti contestati nella prima relazione dei revisori: mancanza del conto del tesoriere definitivo parificato con le risultanze del conto del bilancio 2013 dell’Ente; mancanza dell’atto di rideterminazione dei residui attivi e passivi da parte dei singoli responsabili dei servizi; mancanza del conto dei singoli agenti contabili interni, ad esclusione dell’economo; mancanza del prospetto Siope comunale parificato con quello presso la Banca d’Italia, mancata corrispondenza di alcune poste dell’attivo e del passivo del conto del patrimonio con i residui del conto del bilancio 2013; mancata corrispondenza della variazione del patrimonio netto con il risultato economico della gestione; mancato aggiornamento dell’inventario alla chiusura dell’esercizio per quanto attiene alle immobilizzazioni materiali-beni immobili.

il parere favorevole

Il parere alla relazione sul rendiconto 2013 si è trasformato in favorevole il 16 maggio, dopo la nuova riunione del collegio dei revisori sui rilievi mossi nella precedente relazione. Rilievi che in consiglio comunale, martedì scorso, il  vicesindaco Giorgio Zucchini ha ricollegato ad aspetti “formali”. “In relazione alla parificazione tra il conto del tesoriere e le risultanze dell’ente – si legge nel nuovo parere, quello favorevole – questo collegio aveva riscontrato delle discordanze che avevano prodotto parere negativo. A tal proposito sono stati invitati sia il tesoriere nonché l’ente medesimo ad un ulteriore approfondimento, al fine di individuare le cause della non quadratura dei predetti conti”. Dall’approfondimento è emerso che “i residui attivi e passivi iniziali sono stati erroneamente caricati da parte del tesoriere “Unicredit banca”, generando una evidente difformità dai dati riportati nel conto del bilancio dell’ente. Inoltre il tesoriere aveva in alcuni casi allocato i titoli contabili a residui o competenza in modo difforme dalle risultanze dell’ente. Tali situazioni sono state corrette portando alla corrispondenza dei conti. Il collegio – si legge ancora – aveva sollecitato l’assunzione da parte dei dirigenti competenti per settori delle determine di riaccertamento dei residui attivi e passivi. In data odierna sono state consegnate ed acquisite da parte dello scrivente collegio le determine sopra specificate, potendo effettuare il conseguente riscontro nel conto del bilancio 2013”. Il collegio ha acquisito poi il conto dei singoli agenti contabili interni, il prospetto Siope comunale parificato con quello della banca d’Italia. “A seguito di un ulteriore contollo incrociato della contabilità economico patrimoniale da parte dell’ufficio ragioneria si è potuto riscontrare la corrispondenza del conto del bilancio 2013 e del conto del patrimonio. Infatti è stato acquisito l’inventario aggiornato. Questo collegio riscontra alcune incongruenze circa la valorizzazione dei beni immobili, pertanto raccomanda di rivalutare gli stessi in maniera più proporzionale allo stato attuale. Considerando che sono stati rimossi i rilievi contestati nella precedente relazione questo collegio esprime parere favorevole all’approvazione del rendiconto per l’esercizio 2013”. Sul punto relativo all’inventario non ha esitato a sferrare il colpo Candido De Angelis, in consiglio comunale. “Il parere dei revisori sull’inventario è finto. Nessuno al momento è in grado di stilare un inventario”. Sempre dall’opposizione Ivano Bernardone aveva contestato, invece, la presunta illegittimità del nuovo parere, firmato solo da due dei tre revisori dei conti.