[Fonte http://giovannidelgiaccio.wordpress.com/]
Se ci sono questioni amministrative, si faccia chiarezza tra Comune e Provincia. E se qualcuno ha sbagliato, paghi. Detto questo è francamente fuori luogo il coinvolgimento di Adriano e Franca Cappelluti in una polemica della quale non avvertivamo il bisogno. Sono persone che hanno perso un figlio e che in sua memoria hanno donato alla città una struttura unica nel suo genere, spendendo soldi – tanti – esclusivamente loro.
Sostenere che si riprendono la beneficenza, come ha fatto Paride Tulli nel corso di una conferenza stampa (http://www.inliberuscita.it/politica/34496/quasi-due-milioni-di-euro-alla-fondazione-cappelluti/) è a dir poco irrispettoso. Altro sono gli aspetti di una convenzione che c’è e va rispettata (http://www.inliberuscita.it/politica/34514/fondi-al-cappell-pusceddu-replica-obbligo-del-comune-anticipare/) e che riguarda una partita nella quale i signori Cappellutti, la Fondazione e il liceo non debbono entrare.
Si può discutere sull’opportunità o meno di anticipare quei soldi e di continuare a farlo, sulla rendicontazione che fino al 2007 ha funzionato e dal 2008 non va più, senza che politicamente nessuno si preoccupi o si sia preoccupato di chiedere alla Provincia cosa stesse succedendo. Dov’erano sindaco e assessore all’istruzione? E quello al bilancio? Non si sono accorti di nulla? O anche in questo caso la responsabilità è esclusivamente dei dirigenti, come sempre più frequentemente i politici preferiscono dire? Soprattutto, cosa intendono fare adesso in Comune per recuperare quei soldi?
Si può anche segnalare la cosa alla Corte dei Conti – come Franco Pusceddu invita Tulli a fare – ma veramente parliamo di una delle rare cose delle quali Anzio può vantarsi. E non per le idee e le proposte di chi l’ha amministrata, ma per il cuore dei genitori di un ragazzo che amava questa città, qui è sepolto, e hanno deciso di fare un gesto di straordinaria umanità.
Potranno essere più o meno simpatici, si potrà essere più o meno d’accordo con loro, ma meritano massimo rispetto. Ora e negli anni a venire.
C’è una frase di Adriana che tutti, ad Anzio, dovrebbero tenere bene in mente. La disse il giorno dell’inaugurazione della struttura: “In ogni ragazzo rivedrò Christian”. Di fronte a un dono come quello del liceo e a parole del genere, francamente il resto è noia.
[Fonte http://giovannidelgiaccio.wordpress.com/]