Nettuno, processo Cerroni, il comune parte civile

L’amministrazione comunale ha presentato istanza in tutti e due i filoni dell’inchiesta
Il comune di Nettuno

Il 23 giugno si è tenuta una delle prime udienze innanzi al Collegio Penale del Tribunale di Roma per il giudizio immediato nei confronti di Cerroni Manlio, Landi Bruno, Fegatelli Luca, De Filippis Raniero e altri per la nota questione relativa agli illeciti in ordine alla gestione delle discariche sul territorio pontino. Il processo è solo un filone del più grande e separato processo ancora in fase di indagine: l’udienza di ieri era stata fissata dal Collegio per verificare la regolarità e le eccezioni sulle costituzioni delle parti plurime civili costituite, infatti sono risultate molteplici le persone, associazioni ed Enti che hanno fatto richiesta di risarcimento civile all’interno del procedimento penale, tanto che all’udienza sono state verificate dalle difese degli imputati tutte le possibili eccezioni punto per punto, in ordine agli atti costitutivi dell’azione civile. Anche i Comuni di Nettuno e Anzio si erano costituiti parte civile sui ai capi di imputazione del predetto procedimento essendo inoltre, propri gli stessi comuni, menzionati più volte nei vari capi di accusa come contenuti anche nella ordinanza cautelare che ha dato inizio al procedimento penale.

A fronte delle eccezioni sollevate all’udienza di ieri dalle difese degli imputati, i giudici del collegio penale si sono ritirati nella camera di Consiglio per circa due ore, trascorse le quali hanno emesso un’ordinanza di più pagine nella quale hanno esaminato tutte le costituzioni di parte civile.
Il Collegio nei contenuti dell’ordinanza ha fatto presente che i reati per cui si procedeva rappresentavano un processo stralcio di giudizio immediato nei confronti di taluni soggetti implicati nella vicenda per alcune ipotesi delittuose che non coinvolgevano pienamente gli interessi dei potenziali soggetti danneggiati dalle condotte criminose degli imputati.
I Comuni di Nettuno e Anzio si erano costituiti maggiormente per il filone di imputazione relativo alle tariffe, dato che si sono visti costretti in più occasione a pagare importi più elevati a diverse discariche senza aver potuto destinare i rifiuti all’impianti che applicavano tariffe più vantaggiose, impedimento “architettato” e generato ad hoc secondo le accuse rivolte agli imputati. I Giudici del Collegio hanno ritenuto che alcune parti civili costituite, tra cui il Comune di Nettuno con l’avvocato Palumbo e il Comune di Anzio con l’avvocato Ceri, debbano avanzare le richieste di costituzione di parte civile nel correlato stralcio di processo non ancora iniziato e in fase di indagine: ciò infatti spiega anche il motivo per cui più Comuni, tra cui Nettuno, pur menzionati in alcuni capi di accusa come parti lese, non abbiano ricevuto gli atti del processo, ma abbiano soltanto avuto al momento conoscenza di un solo processo in corso. Tuttavia la costituzione di parte civile in questo processo è stato un gesto previdente per il Comune di Nettuno in quanto non solo ha manifestato le ragioni di interesse circa i danni economici subiti, ma ha acquisito tramite l’ordinanza del Collegio, la certezza di esistenza di un processo non ancora iniziato e che, proprio per quanto accaduto ieri, verrà comunicato all’Ente Comune di Nettuno non appena sarà incardinato.
Infatti il Comune di Nettuno, proprio dopo l’ordinanza di ieri, inoltrerà al Pubblico Ministero titolare, una specifica istanza nella quale chiederà di essere informato del primo atto utile che aprirà il parallelo processo dove il Comune di Nettuno sarà specificamente, e non solo potenzialmente,  individuato come parte offesa.