Molto rumore per nulla. L’atteso incontro – al quale ha partecipato anche il segretario provinciale Adriano Palozzi – voluto da Forza Italia dopo aver chiesto le dimissioni del dirigente Franco Pusceddue e aver paventato una crisi politica, si è concluso con un nulla di fatto. “Nella riunione sono emersi i soliti malumori e problemi legati alla mancanza di collaborazione tra politici e dirigenti “, dice il capogruppo di Forza Italia, Marco Maranesi . Una mancanza di collaborazione tale da sfociare in una querela per diffamazione all’assessore all’Ambiente Patrizio Placidi presentata nei giorni scorsi da Pusceddu. “Abbiamo espresso solidarietà a Placidi. Nonostante il dirigente si sia giustificato dicendo che l’ha fatto in un momento di rabbia, resta comunque una cosa mai vista prima. Abbiamo chiesto al sindaco di prendere una posizione sulla vicenda, e ci auguriamo che il dirigente ritiri la querela. Pare che la questione dovrebbe rientrare”. Pare, ma intanto alcuni consiglieri, durante l’incontro al quale il sindaco Luciano Bruschini non si è presentato, hanno chiesto una verifica politica, che non trova d’accordo il capogruppo. “All’interno del partito non c’è una presa di posizione univoca in merito alla necessità di una verifica. Questa è una giunta uscita fuori da quattro liste che sostenevano Bruschini. Gli accordi presi in campagna elettorale vanno rispettati, non si possono rimescolare le carte. Uno dei problemi più grossi, al momento, è legato alla quasi totale inefficienza di una struttura comunale che non ci permette di andare avanti con il programma che avevamo presentato”. Tra i tanti anche un bilancio che tarda ad essere approvato. “E’ vero che l’approvazione è stata prorogata al 30 luglio – continua il capogruppo – ma avrebbe dovuto comunque essere approvato. Senza questo strumento è impossibile andare avanti con l’azione amministrativa. La macchina comunale è ferma”. Nella riunione è stato affrontato anche il caso del ritardo nel recapito delle bollette della Tari, “cosa inaccettabile”, e quello del sistema informatico della contabilità andato in tilt. “Un blocco – continua Maranesi – che ha aggiunto fuoco sul fuoco. Se fosse stato rispettato il protocollo che obbliga gli enti pubblici ad avere un server di supporto con il quale fare back up periodici dei dati, ora non staremmo a correre dietro ai dati persi degli ultimi tre mesi, facendo un lavoro assurdo di ricostruzione tramite determine cartacee”.