Un fallimento, la raccolta differenziata nel 2013, stando ai dati forniti dal Pd di Anzio che porta alla luce un dato percentuale del 19,9%. I conti non tornano, all’appello mancano 10.238 tonnellate di rifiuti e il decremento sulla produzione dei rifiuti è del 25%. Sbagliati i volumi o sbagliati i conteggi? Domande senza risposta, quelle che ha posto il Pd di Anzio nella conferenza stampa arrivata poche ore prima di quella annunciata dall’assessorato all’Ambiente di Patrizio Placidi, prevista per stamattina alle 10,30. Una risposta che dovrebbe arrivare con i dati che invece fornirà l’amministrazione comunale. Sotto accusa il piano finanziario della Tari, la tariffa sui rifiuti che venerdì si discuterà in consiglio. “Da tempo abbiamo chiesto all’amministrazione i dati sui risultati ottenuti con la differenziata senza avere risposta – dice il segretario del Pd di Anzio, Giovanni De Micheli – Questi dati noi li abbiamo finalmente ottenuti dalla Provincia e oggi rendiamo noto ciò che il Comune nasconde. Dal piano finanziario della Tari i conti non tornano. La prima considerazione è che nel 2013 la differenziata è stata un fallimento. Con la scusa del porta a porta iniziato ad Anzio Colonia nel documento viene fornito lo stesso dato del piano finanziario precedente ovvero che in quella zona si è raggiunto il 72% di differenziata: il dato generale su Anzio è stato invece del 19,9%. Una situazione evidentemente migliorata quest’anno, stando al confronto offerto dal Comune tra primo semestre 2013 e 2014 ma, ecco la seconda considerazione, con dati sulla produzione dei rifiuti inattendibili. Secondo il Comune nei primi 6 mesi del 2013 sono state complessivamente prodotte ad Anzio 20.046 tonnellate di rifiuti, contro le 14.927 dello stesso periodo di quest’anno”. Un dato non credibile, secondo il segretario del Pd, in base al quale la produzione di rifiuti sarebbe diminuita del 25% senza un giustificato motivo. “Sono diminuiti i residenti? Sembra proprio di no, anzi. Non producono più rifiuti? Possibile, ma i dati della provincia di Roma fanno registrare un calo medio del 5%, in linea con quello nazionale, come si arriva qui al 25%? Stando sempre ai dati del piano finanziario, moltiplicando per due il primo semestre indicato, nel 2013 sono state prodotte 40.093 tonnellate, mentre nel 2014 arriveremo a 29.855. Dove sono finite 10.238 tonnellate di rifiuti? I conti non tornano – insistono dal Pd – Se nel 2013 per una produzione di rifiuti indifferenziati sono stati spesi, ce lo dice il Comune, 3 milioni 650.000 euro di discarica, dividendoli per i 32 milioni 666.000 chilogrammi indicati si arriva a un costo di 0,11 euro a chilogrammo. Se moltiplichiamo i 15 milioni 644.000 chilogrammi ai quali si arriva nel 2014 per 0,11 il costo complessivo dovrebbe essere di 1 milione 720.862 euro ma nel piano finanziario ai fini della Tari si legge che questa spesa sarà di 2 milioni 521.000 euro. Quasi un milione in piùdi costi. Come è possibile? Stesso discorso per i trasporti, nel capitolo “Ctr” del piano finanziario: nel 2013 sono stati spesi 2 milioni 470.913 euro, nel 2014 si prevedono 2 milioni 679.434. Risultato: 10 milioni di chilogrammi trasportati in MENO, 208.000 euro di costi in più per conferire i rifiuti indifferenziati nell’impianto”. Due le ipotesi al vaglio del Pd: o è sbagliato il piano finanziario, o è una questione di negligenza amministrativa nell’organizzazione e nella razionalizzazione dei trasporti. “Ultima perla il rifiuto differenziato: non si capisce a chi viene conferito e a quali prezzi. Carta vince, carta perde”.