Dopo l’approvazione “irregolare” del bilancio si annuncia battaglia dal Prefetto e in Tribunale
È’ stato Eugenio Ruggero della lista De Angelis a presiedere il consiglio comunale “ombra” convocato dall’opposizione di Anzio dopo l’ultima assise comunale in cui il bilancio è stato approvato fuori tempo massimo dai soli consiglieri della maggioranza. Ruggero, che si è fatto affiancare da un giovane seduto tra il pubblico per le operazioni formali, ha poi dato il via all’assise facendo leggere proprio al giovane l’ordine del giorno del consiglio che riguardava appunto il bilancio e i piani finanziari dell’ente. Il primo a prendere la parola è stato il consigliere del Pd Andrea Mingiacchi. “Qui – ha detto – c’è stato un processo politico messo in piedi nei giorni precedente il consiglio, caratterizzato da una totale assenza di trasparenza e partecipazione. Si va avanti per clientele che paralizzano la città e impediscono la crescita. Di porto non sappiamo nulla, tutti i progetti che l’amministrazione porta avanti lo fa senza condividere, è evidente che non si pensa al bene comune. Noi abbiamo scritto al Prefetto nei giorni scorsi. Non abbiamo potuto avere i documenti di bilancio nei tempi previsti per poi fare dei ragionamenti. La commissione bilancio precedente non ha raggiunto il numero legale e non c’è stato mai un confronto n’è un lavoro di sintesi. Solo per questo il consiglio era da considerarsi illegittimo, quello che poi è accaduto un’aula fa il resto”. “Siccome non è presente la controparte – ha poi detto Ruggero prendendo la parola – non vogliamo fare un consiglio accusatorio, entriamo invece nel merito degli argomenti”. Ivano Bernardone del Pd, non è stato tenero.
“La situazione è invivibile – ha detto – la presidenza del consiglio comunale è condotta da oltre 10 anni con metodi vicini alla barbarie. Oggi siamo qui perché uno di quei falli eclatanti è stato commesso dal presidente fuori tempo massimo. È stato convalidato un consiglio fuori dalle regole. Questo non è accaduto accidentalmente. È accaduto perché mentre le persone aspettavano un bilancio pesantissimo la maggioranza consumava una sua crisi interna sfociata in chissà che trattativa. E non parliamo poi della documentazione prodotta in vista del consiglio, consegnata in ritardo e incompleta. Il piano finanziario tari 17 milioni di euro, è arrivato a noi tre giorni prima dell’assise in una bozza sconclusionata. Le commissioni non hanno svolto il loro lavoro e in aula ancora mancavano gli atti essenziali di cui discutere. Questo atteggiamento mina alla base il senso delle istituzioni. Se le commissioni non lavorano, se i documenti non arrivano, se non c’è modo di fare opposizione e la maggioranza va avanti per la sua strada dopo aver finito il suo mercato delle vacche a noi non restano che iniziative come queste. Contro il consiglio in cui ogni legalità è stata calpestata ricorremo in ogni sede, prefetto e Tar perché se non si ripristina la legalità non si può andare avanti”. Poi è stata la volta di Maria Teresa Lo Fazio. “Vorrei entrare nel merito della questione analizzando le imposte. Abbiamo abbandonato l’aula non per un’azione irriverente nei confronti dei cittadini. Quello che volevamo non era bloccare il bilancio ma renderlo trasparente perché il bilancio è il cuore dell’azione amministrativa. Pensiamo di dare un parere negativo, alla luce di una documentazione inappropriata e incompleta ma c’è un grande squilibrio. Tasse per 800 euro pro capite bambini compresi, 400 in più rispetto all’anno scorso. Ci siamo impegnati sulla Tari ma nonostante questo l’aumento sarà consistente i cittadini se ne accorgeranno a dicembre. Abbiamo chiesto di tagliare le spese per limitare le imposte e invece sono cresciute del 6%. C’è sdegno per la situazione che si è creata e anche per i conti che penalizzano tutti, con sempre più tasse e meno servizi”. Tontini dei 5 Stelle non è stato da meno. “Quello che hanno detto i colleghi dell’opposizione è vero – spiega – che l’amministrazione va a farfalle è vero, che non ci hanno dato le carte è vero. La situazione è critica, aumentano le tasse e la gente è con l’acqua alla gola. E poi? Al prossimo bilancio? È facile prevedere ancora aumenti. L’ultimo consiglio è stata una porcata. A che servono le regole? Oggi siamo qui per denunciare in questaula questo stato di cose e spero che il nostro sdegno sia lo stesso del prefetto”. Il consigliere Ranucci ha annunciato di pensare alle dimissioni, come soluzione all’impotenza contro questa maggioranza, mentre Fontana si è detto pronto a lottare ad ogni costo, anche con le denunce per fermare lo sfacelo. Ora non resta che attendere che le azioni legali messe in piedi abbiano una risposta ufficiale sulla validità del consiglio.