La denuncia arriva dal consigliere del Pd Ivano Bernardone
Conguagli per 43 milioni di euro che andranno a carico dei cittadini. E’ la denuncia che arriva dal consigliere del Pd di Anzio, Ivano Bernardone, che tira in ballo Acqualatina e denuncia “le false promesse di Bruschini, che consentono stavolta, ad Acqualatina di rimettere a carico dei cittadini circa 43 milioni di euro di conguagli per far quadrare i propri conti, tanto disastrati quanto fuori dalle norme – dice il consigliere – Non bastava la stangata di tasse inique previste dal bilancio lacunoso di Anzio approvato in condizioni di palese illeggittimità. Ora grazie alla complicità della nostra amministrazione, Acqualatina, attraverso la tariffa, imporrà ai cittadini di Anzio il pagamento di altri milioni di euro dovuti solo alla sua pessima gestione, circa 3,5 sulla base di un primo sommario calcolo. Anche l’uscita da Acqualatina, nel rispetto del voto referendario dei cittadini in tema di acqua pubblica, è un promessa fatta in campagna elettorale che il sindaco Bruschini non intende affatto rispettare”. Solo due giorni fa, il 7 agosto, denuncia ancora Bernardone , si è svolta la conferenza dei sindaci per approvare “l’ennesimo provvedimento scellerato di Acqualatina. I sindaci presenti erano 23; di questi: 10 sindaci del Pd e delle liste civiche si sono dichiarati contrari ed hanno dimostrato l’illegittimità dell’atto mentre 11 sindaci di destra (uno in più) hanno dato voto favorevole. I sindaci di Anzio e Nettuno, come sistematicamente e stranamente avviene, non erano presenti. Se avessero votato in modo coerente con la volontà più volte espressa dai nostri cittadini sarebbe stata bocciata una delibera che consente ad Acqualatina di incassare circa 43 milioni di euro in più non dovuti e di non restituire ai cittadini circa 46 milioni di euro invece dovuti. In pochi giorni la maggioranza al governo di Anzio ci consegna: la nuova tassa TasiI solo sulle prime case e con l’aliquota massima, aumenti ormai superiori al 50% della tariffa per la raccolta dei rifiuti, possibili buchi nel bilancio per decine di milioni di euro di residui attivi di fatto non esigibili, il quadro finanziario di un comune prossimo al collasso e sotto stretta sorveglianza della Corte dei Conti. Per completare questo capolavoro – conclude – l’amministrazione di Anzio ha disertato la conferenza dei sindaci sostenendo così l’azione di Acqualatina per aggiungere altri 3,5 milioni di euro circa non dovuti alle tasse di famiglie ed imprese che arrancano tra mille difficoltà sempre irrisolte. Inutile illudersi ancora ed attendere gesti di coerenza ed atti di corretta gestione da questo tipo di amministrazioni; l’unica speranza possibile è il rinnovamento integrale della classe politica di Anzio”.