Anzio e Nettuno – Intimidazioni e sicurezza, i sindaci ricevuti in Senato

L’obiettivo è fare chiarezza sulle situazioni di tensione che si vivono su tutto il Litorale

Saranno ricevuti oggi presso la commissione sicurezza del Senato a Roma i sindaci di Anzio, Nettuno, Aprilia, Ardea e Pomezia. In discussione le minacce e le intimidazioni che molti di loro (compresi diversi assessori) hanno subito negli ultimi mesi. In particolare il sindaco di Ardea Luca Di Fiori si è visto incendiare l’auto sotto casa (le forze dell’ordine stanno ancora cercando il responsabile che si è dato alla fuga) alla fine del mese di agosto e, dopo neanche dieci giorni la carcassa di un maiale morto è stata rinvenuta in prossimità della sua abitazione. Chiari atti intimidatori che sono stati immediatamente segnalati al Prefetto di Roma. Ad Aprilia è stata data alle fiamme l’auto dell’assessore al Bilancio Antonio Chiusolo (insieme a quella del cognato, il Presidente dell’associazione Libera contro le mafie Fabrizio Marras), che ha poi deciso di dimettersi, mentre un altro componente della giunta è stato aggredito in strada a colpi di bastone. A Nettuno nessuna auto è stata data alle fiamme ma il sindaco, la giunta e molti consiglieri sono esposti da mesi ai continui attacchi lanciati su una bacheca facebook da un imprenditore locale. Post con accuse pesanti, annunci di querele, ultimatum e inviti costanti alle dimissioni. Una situazione che è poi sfociata in proteste davanti al consiglio comunale (le ultime due assisi hanno richiesto uno straordinario dispiegamento di forze dell’ordine, compresi i mezzi antisommossa usati per la guerriglia urbana e fuori dagli stadi di calcio, posizionati in piazza e vicino alla stazione ferroviari). Lo stato di tensione ha raggiunto livelli notevoli ed è infine sfociato in una serie di atti giudiziari pesantissimi. Anche l’opposizione a Nettuno ha scelto la via delle denunce per confrontarsi con i vertici dell’amministrazione comunale, presentando querele e denunce, alcune delle quali sono sfociate ieri nell’invio di cinque informazioni di garanzia al sindaco, ad alcuni dirigenti e parte dello staff del primo cittadino per abuso d’ufficio legato ai rimborsi delle spese di staff e ad alcune assunzioni presso l’ente. Ad Anzio invece, a segnalare profili di illegittimità nell’attività della maggioranza è stato il centrosinistra. Sull’ultimo bilancio è stato presentato un ricorso ed il Prefetto, nei giorni scorsi ha chiesto chiarimenti. Oltre ad essere stato votato dalla sola maggioranza e fuori tempo massimo rispetto al regolamento comunale, durante la seduta è stato approvato un emendamento al documento economico pari a circa due milioni di euro, senza la presenza, necessaria, dei Revisori dei conti. Non solo. La scorsa settimana la Guardia di Finanza ha perquisito l’abitazione dell’assessore all’Ambiente della giunta Bruschini Patrizio Placidi, di un dirigente, un consigliere comunale ed un ex dipendente, oltre ad aver portato via tutti i computer del settore ambiente. Per tutti l’accusa è abuso d’ufficio e si indaga anche per voto di scambio. Una situazione territoriale davvero critica (a Pomezia nessuna minaccia alla giunta del grillino Fabio Fucci, ma tante proteste sotto l’ente legate al disagio abitativo e non solo) su cui la commissione del Senato intende fare chiarezza, nell’interesse degli amministratori, sempre meno sereni nello svolgere il proprio compito, e dei cittadini sempre meno in grado di comprendere la qualità, anche morale, di chi li amministra.