Città metropolitana, inizia il toto nomi su eletti e incarichi

Il sindaco di Monterotondo Alessandri in testa per la vice presidenza

Mauro Alessandri

Inizia il toto nomi su possibili eletti, alleanze e incarichi per le elezioni, fissate per il prossimo 5 ottobre, in cui si sceglieranno i membri alla guida della Citta metropolitana, l’ente creato in sostituzione delle Province, abolite da Mario Monti per ridurre i costi della politica. Il primo nome che esce dal cilindro è quello del favorito alla vice presidenza dell’ente (il ruolo di fatto più importante a livello operativo, visto che il Presidente sarà il sindaco di Roma Marino il cui ruolo è più che altro di rappresentanza). Si tratta di Mauro Alessandri, classe 1980, il giovanissimo sindaco espressione del Pd nel comune di Monterotondo, già al suo secondo mandato. Alessandri sarebbe stato scelto, su richiesta del direttivo del Pd, in rappresentanza dei territori provinciali, che saranno in minoranza nel consiglio della città metropolitana di Roma (così come lo erano in consiglio provinciale). Un ruolo difficile quello del vice presidente che dovrà guardare ai bisogni della provincia senza poter dimenticare Roma. Sui consiglieri eletti il discorso sembra più difficile. Roma avrà 11 rappresentanti (il voto di ogni consigliere della Capitale vale quasi dieci volte di più di quello di un comune tipo Nettuno o Anzio – compresi nella fascia 30.000-100.000 abitanti) il resto va ai locali. E’ quindi di difficile lettura lo scenario delle preferenze che si potranno esprimere. Essenziale, per essere eletti a livello locale è che ci siano accordi intercomunali. I candidati di Anzio e Nettuno stanno facendo campagna elettorale tra i comuni vicini, ma probabilmente più ancora del voto dei consiglieri dei medi e piccoli comuni sono necessari accordi tra correnti politiche. Sembra quindi certo che la partita, anche per i candidati locali, si giocherà a Roma e a prevalere sarà chi si è meglio agganciato alle logiche delle correnti capitoline.