I Sindaci di Aprilia, Cisterna di Latina, Lanuvio e Velletri contro la discarica vicino alle fonti di Carano

I Sindaci di Aprilia, Cisterna di Latina, Lanuvio e Velletri contro la discarica di Lazzaria. Sabato 27 la conferenza pubblica. Coinvolte anche le cittadine di Anzio e Nettuno per l’acqua di Carano. 

I Comuni di Aprilia, Cisterna di Latina, Lanuvio e Velletri sono nettamente contrari alla proposta di un privato di realizzare un polo dei rifiuti con discarica in contrada Lazzaria al confine tra Velletri e Aprilia. Sabato 27 settembre alle ore 10 presso il piazzale del Carcere Circondariale di Velletri è stata convocata una conferenza pubblica durante la quale i Sindaci manifesteranno la loro ferma opposizione al progetto. La manifestazione si svolge nell’ambito dell’evento nazionale “Puliamo il mondo” e sarà anche l’occasione per confermare l’attenzione allo sviluppo sostenibile del territorio agricolo della zona e anche a promuovere le buone pratiche per la gestione dei rifiuti che i comuni hanno messo in atto. Interessati anche i Comuni di Anzio e Nettuno, il rischio concreto è che la discarica potrebbe finire per inquinare la falde che alimentano l’Acquedotto di Carano che serve i due comuni rivieraschi. 

la zona dove dovrebbe sorgere la discarica

Questa è l’area dove dovrebbe sorgere il Polo impiantistico integrato per il trattamento dei rifiuti (spiega il Consigliere di Sel Carmen Porcelli (al confine tra i comuni di Aprilia e Velletri), ovvero:
1- Impianto di bioessicazione aerobica per il trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati con produzione di Css/Cdr è stato dimensionato per una capacità di trattamento di 100.000 tonnellate annue;
2- Impianto di compostaggio di qualità con produzione di biogas e annesso impianto di stoccaggio e distribuzione per autotrazione ha una capacità di trattamento di circa 40mila tonnellate annue;
3- Impianto di depurazione del percolato ha una capacità di circa 30mila metri cubi anno
4- Una discarica per rifiuti speciali non pericolosi a servizio del polo impiantistico realizzata all’interno del volume di cava disponibile articolata in quattro lotti per una volumetria totale di circa 2.000.000 mc.

“Con l’acquedotto di Carano – aggiungono i Grillini apriliani –  che immette gradualmente nella rete idrica le acque sorgive e quelle catturate nelle vene del Macco, si cerca di venire incontro alle esigenze sorte con il costante aumento delle popolazioni di Aprilia, Anzio e Nettuno.  Costruire una gigantesca discarica proprio sopra le falde idriche e a ridosso delle sorgenti di Carano, che alimentano gli acquedotti di Aprilia, Anzio e Nettuno. Nel luogo dove è previsto questo gigantesco fosso la falda si trova a non più di 30 metri di profondità con chiarissimi ed inevitabili problemi di contaminazioni dei percolati di scolo dei rifiuti”.